La Chiasso di Don Willy
L'articolo di Emma Bianchi é apparso sul settimanale Azione del 14 settembre 2015
Pochi anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale la cittadina di confine di Chiasso si apprestava a vivere una primavera del tutto particolare, contrassegnata da un ottimismo inscalfibile.
Questo soprattutto a causa di un boom economico che aveva reso Corso San Gottardo una fervida arteria di piccoli e grandi traffici e commerci, che spaziavano dalla benzina alle sigarette, passando per dadi e banane, senza dimenticare la piazza finanziaria, allora in piena espansione. Chiasso, come testimoniano i ricordi di molti, si trasformò in un quartiere di una grande città, come tale caratterizzato da figure umane imprescindibili e vivaci, in uno spirito comunitario forte grazie anche a quella «ramina» che spesso ne delimitava i confini solo sulla carta.
Fra i personaggi alcuni ebbero un carisma tale da rimanere «incollati» alla storia della cittadina e a quella di chi vi ha vissuto e ci vive tuttora. Don Willy Albisetti (1923-2000) seppe incastonarsi perfettamente nell’humus cittadino, riuscendo in pochi anni a dissipare anche le perplessità degli scettici e di coloro che con la chiesa avevano poco a che fare. (…)
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Archivio Museo della Memoria: MDM0113
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.