Orsi, lupi e linci in Ticino: alcuni secoli di storia
Quali erano nei secoli passati i grandi carnivori, e in che misura condizionavano la vita della popolazione nei territori che formano l'attuale Cantone Ticino? Mediante una minuziosa ricerca archivistica, Marzio Barelli ne documenta la presenza, la consistenza e l'impatto sul territorio sull'arco di oltre trecento anni. L'esame delle registrazioni, nonostante le lacune nella conservazione, consentono all'autore di stabilire che il grande predatore maggiormente diffuso era il lupo (è documentatata la cattura di oltre 1400 esemplari); l'orso era pure presente in gran numero in alcune zone, mentre erano assai rare le linci.
Emerge che nel Luganese, la zona con la maggior densità di lupi del cantone, un notevole numero di questi predatori veniva consegnato vivo alle autorità preposte al pagamento delle taglie fissato dagli statuti.
Elenchi dettagliati, grafici e mappe permettono di stabilire per l'intero territorio ticinese dove e quando erano presenti un tempo le belve feroci.
L’autore
Marzio Barelli è nato a Lodrino nel 1933, vive a Bellinzona.
Per le Edizioni Jam ha pubblicato:
Fauna sorpresa, Gli animali selvatici delle montagne ticinesi (2000),
Lupi, orsi, linci e aquile. Ricerca sulle taglie per gli animali feroci (2005),
con Franco Della Casa, Teleobiettivo sulla fauna. Caccia fotografica in Ticino (2009).
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Archivio Museo della Memoria: MDM0835
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.