Lo sfregio autostradale di Roveredo GR
Lo sfregio autostradale di Roveredo GR
La costruzione dell'autostrada ha segnato profondamente il territorio della Svizzera italiana e ne ha talora sconvolto l'assetto tradizionale. Negli anni sessanta del XX secolo, non sempre la definizione dei tracciati è stata rispettosa dell'ambiente e degli insediamenti. Il caso più spettacolare ed infausto è certamente quello di Roveredo in Mesolcina: la semiautostrada N 13 attraversa il centro del borgo, tagliando in due l'abitato. Oltre al deturpamento urbanistico, gli abitanti di Roveredo devono sopportare un inquinamento fonico ed ambientale notevole, accresciuto con l'apertura della galleria stradale del San Bernardino e con il completamento dell'autostrada a quattro corsie tra Grono e Soazza. All'inizio del XXI secolo non è ancora stata trovata una soluzione, nonostante le proteste degli abitanti e delle autorità comunali e i tracciati alternativi in galleria, progettati già nel corso degli anni settanta. Il caso di Roveredo rimane uno degli esempi più caratteristici e più aberranti degli errori compiuti nella pianificazione delle strade nazionali.
Indicizzazione delle sequenze:
0'01''-3'48'' Questo raddoppio non s'ha da fare!
Il costante aumento del traffico attraverso la galleria autostradale del S. Bernardino (1 milione 600 mila veicoli nel 1973), richiede un potenziamento della rete autostradale in Mesolcina. È prevista la costruzione dell'autostrada N13 a quattro corsie tra Grono e Soazza e si parla di potenziare il tratto a due corsie tra Castione e Grono, già in funzione. La popolazione e le autorità di Roveredo sono contrarie ad un allargamento dell'autostrada che taglia in due l'abitato e provoca gravi disagi agli abitanti e danni ambientali alla zona.
Un esponente della sezione socialista e il sindaco di Roveredo spiegano la posizione del Comune e i passi intrapresi per ottenere la trasformazione dell'autostrada attuale in strada cantonale e la costruzione di una galleria per aggirare l'abitato.
Questo servizio televisivo di Otto Guidi andò in onda il primo marzo 1974 nella trasmissione "Il Regionale". Parlano il sindaco Carlo Andreetta e Marchino Giudicetti, capo del Dicastero costruzioni.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.