Augusto Sartori in mostra a Brissago
Augusto Sartori in mostra a Brissago
Pittore e insegnante, Augusto Sartori nacque a Giubiasco il 14 maggio 1880 e morì a Bellinzona, il 2 marzo 1957. Questo servizio del «Telegiornale» andato in onda il 30 giugno 1958 è dedicato alla mostra che gli diede omaggio a poco più di un anno dalla scomparsa del pittore.
Anita Guglielmetti è l’autrice della voce dedicata ad Augusto Sartori che si legge nelle pagine di «SIKART Dizionario sull’arte in Svizzera». Nelle righe più strettamente biografiche, Anita Guglielmetti scrive:
Grazie ad un sussidio statale e da parte di privati nel 1895 può proseguire la sua formazione all’Accademia di Brera a Milano, dove è allievo di Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone e dalla quale viene licenziato nel 1902 con la medaglia d’argento. Dopo un breve soggiorno a Milano torna a Giubiasco dove installa il proprio studio. Parallelamente svolge, con impegno e particolare dedizione, l’attività di insegnante di disegno, fino all’inizio della prima guerra mondiale alla Scuola di disegno di Locarno, quindi, dal 1914 fino al 1950, alla Scuola tecnica ginnasiale di Bellinzona. Uomo dal carattere schivo e riservato, Augusto Sartori condurrà una vita appartata nella sua casa di Giubiasco, in cui vivrà fino alla morte con la sorella Marianna, la sua modella prediletta. Nel 1903 esegue il disegno per la medaglia commemorativa del centenario dell’Indipendenza ticinese, nel 1909 quello per il vessillo della Società filarmonica di Giubiasco.
Più sintetica, sempre, di Anita Guglielmetti è la voce dedicata ad Augusto Sartori nel «Dizionario storico della Svizzera».
Il Museo Villa dei Cedri dedicò una mostra ad Augusto Sartori nell’estate del 2007.
Negli anni Sessanta e Settanta, la televisione svizzera aveva un’unica redazione per la produzione del «Telegiornale» (Tagesschau - Téléjournal - Telegiornale) ubicata a Zurigo. Solo a partire dal 1988 la RTSI cominciò a produrre la propria edizione del «Telegiornale» a Comano.
I servizi del «Telegiornale» degli anni Sessanta dedicati alla Svizzera italiana conservati negli archivi della RSI provengono dagli archivi della SRF (Schweizer Radio und Fernsehen), allora DRS. Lo stato delle piste audio varia molto: a volte si sente solo la musica, altre volte si sentono i suoni d’ambiente, talvolta la voce degli intervistati. Ci sono casi in cui il servizio è stato conservato in lingua tedesca, altre volte in lingua italiana. Questo eterogeneo stato delle piste audio non impedisce di usare questi documenti per avere un accesso diretto agli eventi del tempo.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.