Tra i documenti che raccontano i 100 anni di storia della Giglia SA, c’è un quadernetto particolarmente prezioso. È il ricettario scritto a mano dal giovane Giuseppe Giglia. La data, scritta in prima pagina con una calligrafia elegante e a pennino, è il 1895. Allora Giuseppe Giglia era ancora a Valenza Po. In questo taccuino il giovane pasticcere annotava con cura le ricette del padre Battista: biscotti, cioccolatini, torte. Un manuale di bottega della tradizione Giglia. Ma non vi si trova una riga, che permetta di risalire alla formula magica del marron glacé extra, che è da sempre il prodotto per il quale la Giglia SA è diventata apprezzata e famosa, in Ticino, in Svizzera e nel mondo. Cosa ha di speciale questo marron glacé? Il segreto sta nell’invenzione di Giuseppe Giglia. Un vero colpo di genio, che trasformò la produzione in modo radicale: l’abbandono della glassa convenzionale per un bagno in uno sciroppo “speciale”. Su che cosa consista e quali ne siano gli ingredienti e le precise dosi, no

n c’è nulla di scritto. Solo rigorosa tradizione orale. In azienda, alla domanda impertinente, la parola d’ordine è sempre stata: “QB, quanto basta”. Cinzia Stuppia Bervini racconta con che difficoltà lei stessa, subentrata come nuova Direttrice della Giglia SA, sia riuscita entrare in possesso della misteriosa ricetta.

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Archivio Museo della Memoria: MDM0609