Intervista a un appassionato di montagna nato per disegnare.

L’amore per la montagna e per chi ci vive hanno stimolato il solitario peregrinare di Sandro Suira, permettendogli di illustrare molte tavole, con minuziosa precisione, che si possono ammirare grazie ai suoi occhi attenti al dettaglio.

Sandro Suira è nato a Luino (VA) il 13.11.1929 ed è deceduto a Giornico il 12.04.2021. Già da piccolo disegna su pagine di giornale o su fogli di carta qualunque. Crescendo il suo stile naïf non lo soddisfa e, grazie all’incontro con due artisti sfollati durante la guerra, impara le basi tecniche dell’illustrazione, trovandosi più avanti con un prezioso bagaglio per poter continuare da solo.

Il padre, pur sorpreso dai risultati del figlio, gli impone, prima di dedicarsi al disegno, l’ottenimento di un diploma “come si deve”.

Nel 1951 si trasferisce in Ticino per lavorare alle dipendenze dell’acciaieria Monteforno di Bodio.

Durante il poco tempo libero dal lavoro partiva alla ricerca di angoli e scorci che stavano morendo, dove il disfacimento era ormai in atto, come cascine e nuclei in rovina. Scelta che lo stimolano a salvaguardare sulla carta, questi angoli di vita passata che nascondono il pesante lavoro dei nostri contadini di una volta. Il suo stile lo stimola a voler ottenere copie reali di ciò che il suo occhio vede, quasi delle fotografie, “salvando quello che gli altri buttano via”.

Lentamente la sua mano evolve portandolo a sviluppare un suo stile illustrativo che coglie sempre angoli caratteristici, fontane, chiese, vecchi nuclei.

È nato così “Il mondo di Sandro Suira”, una pubblicazione che presenta i tre libri con le sue illustrazioni: “La fine di un’epoca”, “Nero su bianco” e “Regesto”, un catalogo ordinato delle sue opere.

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Archivio Museo della Memoria: MDM0378