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Video 4/6 Il contrabbando

2023
Marianne Quarti e Vito Robbiani
Atte-Museo della Memoria

Un contrabbandiere “moderno”. Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945) tra Svizzera e Italia il contrabbando era molto attivo su tutti il territori di confine e l’Alpe Valà, non lontana dalla linea di frontiera, divenne un piccolo centro di smaltimento per il contrabbando. I corrieri svizzeri, detti spalloni, passando dalla bocchetta dell’Alpe della Bolla (sopra a Cadro e sopra l’Alpe Valà) uscendo con le bricolle di sigarette e gli italiani entravano con il riso.

Angelo Mascetti, negli anni ’65 del Novecento ha praticato per una decina di anni il contrabbando verso l’Italia, portando, attraverso il valico di Chiasso, centinaia di autoradio, fornite da Alfredo Robbiani.

Quello è stato l’inizio poiché dopo qualche anno, sapendo che era un ottimo camminatore in montagna, qualcuno venne a cercarlo chiedendogli di contrabbandare Crono Swatch, perle e altri beni preziosi. Passava a piedi dalla zona del Monte Brè; “quello è stato un bel periodo di grandi camminate e di fatica portando sulle spalle 25 o 30 chili di merce. C’erano passaggi difficili con grandi pendenze dove erano stare piazzate anche delle corde fisse da alpinista”. Più avanti ha cambiato tattica passando la dogana con l’automobile. Una volta, dopo aver superato la dogana svizzera viene fermato a quella italiana, a causa del cambio di una guardia, dove gli viene requisita tutta la merce, vettura della figlia compresa. Viene così trattenuto per due giorni, trattato bene e con raccomandazioni di non parlare; parte della Guardia di Finanza era coinvolta in quel contrabbando. Il fatto si è concluso con il pagamento di una grossa cifra e il riscatto della merce. Dopo quell’esperienza Angelo ha lasciato il contrabbando.

Vai al dossier Angelo Mascetti cliccando qua.

Archivio Museo della Memoria: MDM0832

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22 gennaio 2024
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00:05:03

Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

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