La memoria del vecchio luganese
Per sottolineare l’evento, la società, oltre ai festeggiamenti di rito, si è regalata un libro che ne tramanderà la storia.
… Attilio era ormai diventato, prima ancora di aver doppiato il capo dei settanta, il vecchio luganese che aveva visto la sua amata città trasformarsi, cangiarsi, anzi alienarsi: e non pure, ch’era già gravissima cosa, d’una gravità di forma che forse non trova l’eguale in nessuna altra città del mondo, solo in quel che si dice l’aspetto, nelle case, nelle strade, nelle piazze, ma nell’animo stesso, nel cuore, nella parlata della gente. Di colpo lui come altri si era trovato a vivere, pur non mutando di domicilio, pur muovendosi sempre in quei suoi siti, in un mondo diverso da quello che era autenticamente suo…
Mario Agliati
INTRODUZIONE
Il libro è consultabile presso:
Biblioteca Cantonale di Lugano
Casa editrice:
Edizioni del Cantonetto
Autore pubblicazione:
Attilio Rezzonico
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Archivio Museo della Memoria: MDM0310
Foto
2. foto autore
3. Zona della ex-filanda Lucchini, a nord del Forte. Scorcio delle complesse costruzioni e costruzioncelle che rimasero in piedi per molto tempo, fino all’apertura della via Giovan Battista Pioda avvenuta una sessantina di anni fa (2017).
4. 1911 circa. Inizio dei lavori del primo palazzo Gargantini a sud della via Stauffacher, di fronte al giardino del Kursaal.
5. Molti erano i complessi popolari, oltre alle corali. Nella foto la famosa (ai tempi) orchestrina “La Rogna”, di periodo anteriore al racconto dell’autore che la ricorda.
6. La sfilata della “Festa dei Fiori” in piazza Rizziero Rezzonico (già del Grano), dove, in faccia alla dépandance dell’hotel Walter, è stata eretta la tribuna. In quell’occasione venivano mobilitate le scuderie cittadine e dei privati.
7. L’immagine ci riporta in via Nassa12, prima del 1907. È l’ingresso della bottega di prodotti alcolici come ci richiamano le indicazioni sul muro.
8. Luganesi in posa davanti al “Bocc” nel periodo della prima guerra mondiale, che per Lugano voleva dire periodo di mobilitazione.
9. A giudicare dall’automobile che sta dietro, e che probabilmente è un furgoncino d’albergo, questa fotografia è da collocare intorno alla metà degli anni 1920 in piazza Rizziero Rezzonico, davanti all’hotel Felix… Nel gruppo i facchini si mescolano ai vetturali e ai vetturini, ai primi taxisti, ai lavandai d’albergo, agli osti, ai battellieri.
10. Uno dei più tipici Canvetti, frequentato e apprezzato da una quantità di luganesi, per la singolarità dell’ambiente e l’attrazione che derivava dalla personalità del simpatico proprietario, era l’antico “Grotto del Giuvanèla del lunedì 3”… Era situato sulla curva fra Suvigliana e il Kurhaus di Ruvigliana. Stette in esercizio fin verso il 1960 (col nuovo nome di “Grotto del Pepìn da Valée”, cioè sin quando le Autorità cantonali e castagnolesi lo espropriarono per farne l’attuale magnifico Parco San Michele.
11. Quattro soci fondatori del “Circolo Operaio Educativo”, in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo di fondazione, tenutisi nell’ottobre del 1941, sotto la presidenza del prof. Paolo Bernasconi. In piedi: Pasquale Ambrosetti; seduti, da sinistra: prof. Pierino Laghi, Michele Bianchi, Giuvanìn Rezzonico.
12. … applausi a non finire… Il nuovo Teatro Apollo, inaugurato la sera di Santo Stefano del 1897 con un prologo in versi di Francesco Chiesa e la rappresentazione del Rigoletto, in una “carte postale” con cornice floreale.
13. Lo splendido cortile interno di quello che fu l’albergo Svizzero di Agostino e Giovanni Taglioretti, dove scendevano i Sindacatori svizzeri, e furono alloggiati i rappresentanti straordinari Bumann e Stockmann, e perciò legato ai fatti del 15 febbraio 1798. Le arcate goticheggianti sono sostenute da colonne con bellissimi capitelli quattrocenteschi recanti lo stemma della famiglia Rusca…
14. Il deposito dei sassi, della sabbia e della calce alla Rivetta Ciani era gestito da Antonio Bariffi. Si registrava una enorme attività, con un traffico di galeotte, un forte andirivieni per le contrade di carri-piani, carichi di questi materiali, trainati dai buoi…
15. La piazza Rizziero Rezzonico, già del Grano, con la fontana inaugurata in occasione dell’arrivo a Lugano dell’acqua potabile. In primo piano, dietro il carretto dei gelati, la Virginia, nipote del gelataio Torquato Postizzi, “ul Pusctizi”; e si noti il carro della legna trainato dai buoi. Più in là l’hotel Walter, e la susseguente teoria di alberghi e pensioni e ristoranti…
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.