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«Millemorti» – Stregoneria a Poschiavo

14 novembre 1968
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Nel 16° e 17° secolo ebbero luogo ne La Tor a Poschiavo più di 300 processi di stregoneria. Centotrenta i processi istituiti a Poschiavo tra il 1631 e il 1753, sono stati catalogati e conservati nell'archivio comunale, a disposizione di studiosi e scolaresche. I processi sono accompagnati da un breve regesto in italiano che inquadra gli imputati e riassume le loro storie. Il sito web del comune di Poschiavo segnala che queste testimonianze sono state digitalizzate e ora sono liberamente disponibili online.

I processi di stregoneria a Poschiavo sono stati oggetti di numerose indagine di studiosi. Al processi, il Comune di Poschiavo dedicato una pagina di approfondimento nel suo sito web curata da Cristina Giulia Codega. Tra l'altro, si legge: «Tra Seicento e Settecento il tribunale laico locale, al quale era affidata l'amministrazione della giustizia, istituì un numero elevato di processi contro "streghe" e "stregoni", individui appartenenti alla società poschiavina, tra cui uomini, donne, ma anche fanciulli, colpevoli di essere depositari dell'arte della stregoneria, sin dal Medioevo considerata un grave reato perseguibile penalmente. Secondo quanto emerge dai processi, le "streghe" rinnegavano la Trinità e si ponevano al servizio del loro nuovo signore, il Demonio, al quale mostravano devozione attraverso riti collettivi periodici, i cosiddetti sabba o "berlotti" e la pratica dei malefici, ossia "atti" coi quali si credeva potessero danneggiare persone, animali e l'ambiente che li circondavano. Il clima di terrore, favorito dalla difficile situazione storica che la Valle stava vivendo in quegli anni, innescò un meccanismo di accuse tale per cui i giudici, parte integrante della società e convinti della presenza reale del demonio, portarono avanti la loro battaglia contro il "Maligno" per oltre 120 anni: istituito contro Orsina De Doric il più antico processo conservato risale al 1631, il più recente invece si riconduce al 1753 e vide come imputata Caterina Zala. Entro queste date, considerate gli estremi temporali della caccia alle streghe in Valle, numerosi individui furono condotti dinnanzi alla giustizia: sottoposti a lunghi ed insistenti interrogatori e ad atroci e numerose torture, una buona parte di essi confessò la propria colpevolezza pagando con la morte. Si deve a Gaudenzio Olgiati, nell'Ottocento giudice federale di origini poschiavine, la prima archiviazione di questi atti processuali […] Questi processi sono stati oggetto di un nuovo riordino: nel 2014, pur tenendo fede all'elenco di archiviazione stilato da Olgiati, sono stati aggiunti alcuni incartamenti riaffiorati grazie all'attento lavoro degli archivisti nel corso degli anni […]»

Girato tra Campocologno e Poschiavo, intitolato «Millemorti», questo servizio di Francesco Canova andò in onda il 14 novembre 1968. L'intervistato è Riccardo Tognina.

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27 febbraio 2019
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