Il Lucomagno agli inizi degli anni Settanta
Il Lucomagno agli inizi degli anni Settanta
A pagina 52 del settimanale «Radiotivu» del 9 giugno 1973, si leggeva la presentazione della puntata del programma televisivo «Situazioni e testimonianze» che sarebbe andata in onda giovedì 14 giugno alle 19:50. Ne era argomento il Lucomagno, proprio in quei giorni tappa del Giro della Svizzera.
Nella zona del Lucomagno, l’antico passo che unisce la Valle del Reno anteriore alla Valle di Blenio, si stende un paesaggio straordinario per la bellezza, la varietà, La rarità e l’interesse scientifico. Scendendo dal culmine del paese verso sud, possiamo facilmente riconoscere, in quel paesaggio naturale, tre zone principali ben distinte e di caratteristiche assai diverse.
La prima è quella ad occidente della strada, dal passo alla risorgenza di Pertusio, dove il Brenno sgorga ai piedi della montagna. È una zona ricca di rocce: in alto quelle cristalli ne, pietraie e poderosi dossi di gneis lisciati dal ghiaccio; in basso pareti a picco, torrioni e gole fantastiche nelle bianche dolomie.
La sua caratteristica più notevole è certo un paesaggio carsico, unico nel Ticino, inesauribile varietà di forme. Quasi di fronte, a oriente della strada, su per il pendio che sale verso la Porta del Corvo e il Passo di Gana Negra, si apre il grande squarcio del Vallone di Casascia; in alto il grande imbuto famoso che precipita nel collo di bottiglia del canalone di deflusso, ingombro di massi, per poi allargarsi di nuovo con curva elegante, malgrado la rudezza del materiale, in una larga conoide che la strada attraversa in galleria e che scende giù fino al fiume; anzi lo ricaccia e lo preme contro l’opposto versante della valle. Un perfetto esempio morfologico , un magnifico spettacolo naturale.
La terza zona è quella della Selva Secca, ad occidente di Acquacalda, dalle paludi di Stabbio Nuovo giù fino al Pian Segno. Una collina di gneis granitico ricoperta di fitti boschi, ai piedi della quale il Brenno scorre disegnando marmitte e intagli nella roccia prima di riprendere fiato nell’ampia conca che limita, verso sud, la nostra esplorazione.
A «Lucomagno» è dedicato il servizio di Guido Cotti e Fabio Bonetti che sarà trasmesso da «Situazioni e testimonianze», ras segna quindicinale di cultura di casa nostra e degli immediati dintorni.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.