E con grande piacere, aver scoperto questo importante e bellissimo documento Rsi del ‘97, in particolare per il sottoscritto, rivedere luoghi e persone conosciute nella mia prima infanzia, dove li, abitavano pochi nuclei famigliari e che alcuni, avevano, all'interno del quartiere della Resega di Porza, persino la loro propria attività lavorativa, un piccolo quartiere composto da uno sparuto gruppo di case, posizionato ai piedi del Castello di Trevano e dove, Gianclaudio (Clay), abitava con la sua grande famiglia, in una casa, ormai demolita da tempo. Lui, Clay, era più grande di noi e per il semplice motivo che pochi erano i ragazzi che li abitavano, era facile occasione di incontro tra i giovani nell'unica stradina sterrata che percorreva la frazione stessa e ritrovarci assieme nei boschi del vicino castello soprastante e che veniva da noi considerato, il nostro grande e privilegiato parco giochi, con tanto di folta vegetazione, cunicoli , fontane e grotte in tufo e lunghe liane, e dietro, dove ora vi è la Corner Arena una
Al compimento dei miei 10 anni, ci siamo poi trasferiti con tutta la famiglia sulla collina del monte Brè, nella casa materna e precisamente a Ruvigliana, per contro Clay l’abbiamo perso di vista, tifando da lontano per i suoi successi.
Ci siamo incontrati più in là, nell’unica osteria del quartiere, ancora esistente, per una rimpatriata conviviale, quando la sua carriera era in ascesa, e Lui a fare da "anfitrione" , allegro come sempre e disponibile con tutti e dove erano presenti e rappresentate buona parte delle famiglie, che negli anni ’50, li abitavano, oltre a noi, i fratelli Bizzozero, già proprietari della fattoria, i Gianinazzi, panettieri, i Cantarelli, i Poretti (campioni di marcia della SAL), i Silvagni, trasportatori, i Donizetti e altri ancora che non ricordo e che già mi scuso. Per concludere, ricordo la sorella minore di Clay, Vanna, che era una mia coetanea, ed in seguito, quando frequentai le scuole maggiori miste a Cassarate, guarda un po`il caso, avevo per compagna di classe una ragazza, un anno più avanti di me, di nome Maria Pia Ranzi, e che in seguito divenne poi Sua moglie. Non ho più rivisto buona parte delle persone che ho "testè" citato, ma l'ultimo mio indelebile ricordo di Clay è quando lo incontravo per le vie di Cassarate , dopo l'incidente, e il piacere di fare due “chiacchiere” sul passato comune e Lui con il suo solito e e accattivante sorriso e con la sempre disponibilità e la sua proverbiale simpatia che aveva sempre mantenuto nonostante la Sua notorietà, anche nel ricordo dell'amicizia tra le nostre famiglie, ciao Clay, grazie.