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7/12 Equipaggiamento del contrabbandiere

2016
Cristina Kaufmann
Museo del Sasso del San Gottardo

I contrabbandieri erano obbligati a lavorare nelle ore notturne e dovendo percorrere tragitti secondari e spesso pericolosi, era fondamentale procurarsi un equipaggiamento adatto alle esigenze del viaggio.

La Bricolla, aveva un peso variabile tra 25-30 chilogrammi, era costituita da scatoloni di cartone (…), ricoperti di tela di juta cucita insieme sul posto in cui si allestiva la bricolla. Con lo stesso metodo si attaccavano le “palene” cioè i tiranti su misura per portare il carico a spalle. Quando realizzavamo la bricolla, molti contrabbandieri facevano anche due tasche, si metteva dentro un pezzo di pane (…) e mentre si camminava sulla montagna si metteva la mano e si mangiava.

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Bricolla e palene

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Preparazione della bricolla

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Preparazione della bricolla

Scarpe da contrabbandiere: i peduli

Mettevamo i pedùli (pedü, fatti con la tela dei sacchi di juta o con i resti di stoffa robusta) per non fare rumore. Allora non c‘erano i carri armati (scarponi suolati con copertoni di automobili) c‘erano solo le scarpe con i chiodi e sette, otto persone insieme avrebbero fatto troppo rumore. Invece con i peduli si andava via lisci lisci; anche se le guardie erano a poca distanza non si svegliavano.

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Scarpe da contrabbandiere: i peduli

Il Fulcin o falcetto

Era un coltello ricurvo come una falce, multiuso, se lo tenevano a portata di mano perché serviva più che altro a tagliar le bretelle delle bricolle e liberarsi del carico quando sentivano “l‘Alt”!

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Archivio Museo della Memoria: MDM0270

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30 ottobre 2021
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