7/12 Equipaggiamento del contrabbandiere
7/12 Equipaggiamento del contrabbandiere
I contrabbandieri erano obbligati a lavorare nelle ore notturne e dovendo percorrere tragitti secondari e spesso pericolosi, era fondamentale procurarsi un equipaggiamento adatto alle esigenze del viaggio.
La Bricolla, aveva un peso variabile tra 25-30 chilogrammi, era costituita da scatoloni di cartone (…), ricoperti di tela di juta cucita insieme sul posto in cui si allestiva la bricolla. Con lo stesso metodo si attaccavano le “palene” cioè i tiranti su misura per portare il carico a spalle. Quando realizzavamo la bricolla, molti contrabbandieri facevano anche due tasche, si metteva dentro un pezzo di pane (…) e mentre si camminava sulla montagna si metteva la mano e si mangiava.
Bricolla e palene
Preparazione della bricolla
Preparazione della bricolla
Scarpe da contrabbandiere: i peduli
Mettevamo i pedùli (pedü, fatti con la tela dei sacchi di juta o con i resti di stoffa robusta) per non fare rumore. Allora non c‘erano i carri armati (scarponi suolati con copertoni di automobili) c‘erano solo le scarpe con i chiodi e sette, otto persone insieme avrebbero fatto troppo rumore. Invece con i peduli si andava via lisci lisci; anche se le guardie erano a poca distanza non si svegliavano.
Scarpe da contrabbandiere: i peduli
Il Fulcin o falcetto
Era un coltello ricurvo come una falce, multiuso, se lo tenevano a portata di mano perché serviva più che altro a tagliar le bretelle delle bricolle e liberarsi del carico quando sentivano “l‘Alt”!
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Archivio Museo della Memoria: MDM0270
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.