Costruzione della strada di Gandria
Costruzione della strada di Gandria
Titolo: Veduta sui lavori di costruzione della strada di Gandria
Autore: Non identificato
Data: 1934
Luogo: Non identificato
Fondo di provenienza: Fondo Gugliemo Canevascini
Segnatura: 01808
Riproduzione: Vietata, salvo autorizzazione della FPC
Il Ticino moderno è stato costruito in gran parte sulle vie di comunicazione, e in particolare sulle strade. Nella prima metà del XIX secolo furono costruite le strade carrozzabili, mentre nella seconda metà del secolo e all'inizio del Novecento, l'attenzione si concentrò sulla rete ferroviaria, più veloce e con elevate capacità di trasporto. Negli anni Venti e Trenta del '900, il Cantone fu confrontato con la necessità di adattare la rete stradale alle esigenze del traffico motorizzato in forte espansione: tra il 1925 e il 1935 i veicoli a motore immatricolati in Ticino sono più che triplicati (da 1515 a 4874). In epoca di crisi, i cantieri pubblici servivano inoltre a rilanciare l'occupazione. Questi lavori stradali, eseguiti mentre alla testa del Dipartimento cantonale delle pubbliche costruzioni si trovava il socialista Guglielmo Canevascini, valsero a quest'ultimo una forte popolarità tra i lavoratori del settore edile e tra la popolazione delle regioni servite da strade moderne ed efficienti.
Tra i lavori eseguiti tra il 1933 e il 1935 troviamo la costruzione della strada sulla sponda del Ceresio, da Castagnola al confine italiano, detta comunemente strada di Gandria. L'impresa si rivelò difficile e onerosa per via della natura del terreno: zone impervie e roccia friabile. La fotografia riprodotta illustra bene la configurazione del terreno, le tecniche di costruzione e l'attrezzatura, nonché le scarse misure di sicurezza adottate allora. Alcuni operai sembrano formiche appiccicate alla montagna. Il lavoro era penoso e ci furono diversi incidenti, uno dei quali mortale, durante lo scavo di una galleria.
Questa fotografia, tratta da un album, è una tra le oltre duecento appartenenti a delle serie realizzate e fatte allestire a scopo documentario e tecnico dal Dipartimento delle pubbliche costruzioni. Tra queste fotografie, tutte provenienti dal fondo personale di Guglielmo Cavevascini, oltre alla strada di Gandria si trovano immagini della strada del Piottino, della Biaschina, della strada tra Castione e Claro, della strada del Ceneri e molte altre ancora.
Oltre a questa fotografia, qui si possono visionare altre 50 fotografie riguardanti la costruzione della strada di Gandria.
La Fondazione Pellegrini Canevascini gestisce e conserva un centinaio di fondi archivistici, che contengono documenti cartacei, migliaia di fotografie, registrazioni sonore e documenti audiovisivi.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.