A cento anni dalla Rivoluzione di Ottobre
L'artista Orio Galli ci rivela l'avvincente storia dei propri antenati
Antesignano del graphic design in Ticino, Orio Galli ha saputo accogliere nella sua poliedrica produzione la grande lezione del razionalismo nordico e l’espressività più libera di origine mediterranea, imprimendo loro l’identità di uno sguardo e una linea unici, che lo collocano fra i nostri maggiori interpreti nel campo della comunicazione visiva e pubblicitaria.
Ticino Management, per sottolineare i 50 anni di attività di questo artista, ha dedicato un apposito servizio che riassume le principali tappe di questa brillante carriera:
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Il Museo della memoria della Svizzera italiana consacra invece questo dossier al recente interesse dell’artista per la storia della propria famiglia.
Orio Galli scrive:
«Capita, quando si comincia a nutrire la certezza di avere un bel po’ di passato dietro di sé, e il sospetto di avere solo un po’ di futuro avanti a sé, che ci si soffermi a ripensare a quel che è stato non semplicemente per prendere atto che il passato è passato ed è la propria storia, ma con il desiderio, la curiosità, la speranza di riuscire in qualche modo a riappropriarsene […]. E allora si vorrebbe sapere di più dei propri genitori e nonni e bisnonni e antenati…fino alle più lontane e misteriose radici familiari».
Autore articolo: Orio galli
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Archivio Museo della Memoria: MDM0368
Foto
“La Palazzetta” negli anni ’40. Di proprietà di un’altra famiglia Galli, pure patrizia di Besazio, fu il primo locale del paese a possedere un televisore. Durante un’estate mi sembra del ’55 è lì che vidi le prime commedie trasmesse in diretta dalla RAI . In questa trattoria, nel 1965 papà e mamma vollero festeggiare i loro 25 anni di matrimonio. Dall’anno scorso, dopo essere passata di recente in altre mani, la “storica” osteria ha purtroppo chiuso definitivamente i battenti.
Trentino, fine ’800. Mia nonna Vittoria (1879–1953) con tre delle sorelle: Silvia (1864–1940), Teodolinda (1873–1950) e Albina (1875–1951). Tranne Albina, che rimase nubile, le altre due si sposarono, come mia nonna, a San Pietroburgo. Loro con due fratelli (o cugini)Giuseppe ed Alberto Fietta, pure di Pieve Tesino.
In questa foto del 1910 l’allora isolata casa Galli di Besazio (“Vecchia Posta”) con sullo sfondo il Monte Generoso. Fatta costruire dal bisnonno Battista Galli nei primi anni ’70 dell’Ottocento, secondo alcuni indizi,su progetto dell’architetto Luigi Fontana (1824–1894) di Castel San Pietro (da non confondersi con l’omonimo architetto Luigi Fontana di Muggio). Sulla facciata a sud della casa non appaiono i due balconi aggiunti più tardi in tempi diversi. Da quello apposto in anni recenti alla finestra centrale dell’ultimo piano dell’edificio, l’architetto Tita Carloni tenne un’ultima magistrale lezione pubblica d’urbanistica nel bel documentario della RSI: “Il paese dei capannoni” trasmesso il 20.9.2001.
Foto aerea di Rancate in una rara cartolina risalente a fine anni ’50 inizio’60. Sopra la piazza figura ancora la maestosa villa neoclassica fatta edificare intorno al 1870 da Francesco Botta quale sua dimora. Il palazzo venne poi disgraziatamente demolito su ordine del nuovo proprietario del sedime nella prima metà degli anni Sessanta del secolo scorso. In alto a sinistra il villaggio di Besazio.
In questa bella fotografi a del 1920“Il Belvedere” domina la sottostante piazza di Rancate con il monumento dedicato a Santo Stefano patrono del villaggio, opera di Grazioso Rusca.
Colonia Svizzera a San Pietroburgo a fine Ottocento. Al centro, seduto, con bracciale, il presidente Valente Botta. All’estrema destra della fotografia, in piedi con bastone e cappello, suo fratello Alessandro. Si tratta di un documento eccezionale: la sola fotografia finora scoperta con le immagini di Valente e di Alessandro. (Dale “Le maestranze artistiche malcantonesi in Russia dal XVII al XX secolo”, 1994, pag. 146).
Da sinistra a destra: Olimpia Galli-Maderni, suo marito prof. Giuseppe Galli, mia bisnonna Mariannina Galli-Botta, Luigia (zia Bigia) Caslani-Galli, moglie di Antonio (Togn).
I miei nonni Angelo e Vittorina a San Pietroburgo nel giugno del 1905 “celebrano” con questa foto il loro fidanzamento.
Negozio di ottica a Trento del mio bisnonno Francesco Avanzo.
La famiglia allargata degli Avanzo - Fietta, con mia nonna e mio nonno (vedi crocette) a San Pietroburgo nel 1905.
Questa fotografia del 1900 a San Pietroburgo mi piace proporla tra le molte di cui sono in possesso anche perché vi figura mio nonno che sporge da sinistra un po’ come un intruso nella famiglia “allargata ”degli Avanzo–Fietta. Già allora (sposerà mia nonna nel 1905) sembra puntare lo sguardo furbetto su qualche “galli…nella” del Trentino. Come in altre numerose foto di famiglia si noti la presenza dominante di un non meglio identificato padre Lagrange, quasi sicuramente un domenicano della parrocchia cattolica di Santa Caterina, del quale non sono però riuscito a trovare altre informazioni.
Uno dei due negozi Fietta a San Pietroburgo di stampe e articoli per belle arti. L’inventario di uno di questi empori corrispondeva alla bellezza di trecentomila rubli d’oro d’allora. Chissà che fine avrà fatto tutta quella mercanzia…
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.