«Quel tempo lontano di Marzo»
«Quel tempo lontano di Marzo»
Francesco Chiesa, nato a Sagno nel 1871 e morto a Lugano nel 1973, fu insegnante, figura di riferimento per l'intera cultura ticinese a lui coeva e scrittore fra i più significativi del nostro territorio. Figlio di un pittore, studiò giurisprudenza a Pavia e lavorò per la procura pubblica di Lugano prima di iniziare una carriera come insegnante di italiano e storia al liceo della stessa città.
Per Chiesa fu fondamentale la difesa dell’italianità e la definizione del ruolo del Ticino nella Svizzera, cosa che lo portò anche ad occuparsi, seppur indirettamente, di questioni politiche. Destinatario di vari premi e riconoscimenti, fra cui il premio Schiller (1928) e il premio dell’Accademia d’Italia per la poesia (1940), iniziò la sua carriera letteraria con Preludio (1897) e Calliope (1907); si dedicò poi al recupero delle memorie d'infanzia, con Racconti puerili (1921), Tempo di marzo (1925) e Racconti del mio orto (1929). Negli ultimi anni la sua opera prese un piglio più moralista e pubblicò, con i Sonetti di San Silvestro (1971), alcuni tra i suoi risultati più convincenti. Fu inoltre attivo sostenitore della protezione del paesaggio dalla cementificazione e della conservazione dei beni artistici e architettonici del Ticino.
Questo servizio di Francesco Canova andò in onda il 10 novembre 1969.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.