Il primo video dedicato al pittore Pietro Chiesa
Il primo video dedicato al pittore Pietro Chiesa
Pittore e disegnatore, Pietro Chiesa nacque a Sagno nel 1876 e morì a Sorengo nel 1959. Nelle pagine di «SIKART Dizionario sull’arte in Svizzera» si ne legge una bella scheda biografica scritta nel 2004 da Matteo Bianchi. Rimandando al sito per la lettura integrale, qui ne forniamo alcuni estratti:
Nasce da una famiglia di artisti che ne favorisce l’inclinazione al disegno e alla pittura. A 15 anni è a Milano, dove si iscrive a Brera: studia all’Accademia dal 1891 al 1899, soprattutto stimolato dalle lezioni di prospettiva impartite da Giuseppe Mentessi che diventerà suo amico. Frequenta con interesse anche lo studio di Adolfo Feragutti Visconti e a 18 anni dipinge un Ritratto del pittore Buffa che segna l’esordio espositivo alla Permanente nel 1895. […] Durante la prima guerra, nel 1917, l’artista torna in Svizzera dove entra in relazione con una nuova realtà culturale senza perdere i contatti con la cultura italiana: da italiano partecipa a tutte le biennali veneziane del periodo 1901–1930, mentre Vittorio Pica – che già nel 1921 aveva scritto di Chiesa in Emporium – presenta la mostra individuale alla Galleria Pesaro a Milano nel 1924. Chiesa, che scrive per Emporium sull’arte svizzera, è in stretta relazione con artisti come Cuno Amiet, Hermann Haller, Augusto e Giovanni Giacometti. […]
L’esordio sicuro della carriera di Pietro Chiesa avviene nel segno del simbolismo sociale che rappresenta un carattere vivo all’interno della cultura figurativa lombarda degli ultimi anni ’90. Il giovane artista conosce una prima affermazione di rilievo con il dipinto Quiete esposto nel 1900 all’Universale di Parigi, premiato con la medaglia di bronzo, acquistato dalla Confederazione (ora in deposito a Villa dei Cedri di Bellinzona). Il dipinto, di moderato gusto simbolista, in misurata lingua divisa, anticipa l’argomento familiare che qui considera in chiave malinconica. Ma durante i primi anni del Novecento, fino alle soglie della prima guerra, la sua pittura privilegia l’argomento sociale […]
Girato a Sagno e a Mendrisio, questo servizio andò in onda nel «Telegiornale» il 20 marzo 1959. Pietro Chiesa era da poco scomparso e la telecamera inquadra il villaggio in cui visse il pittore e alcune sue opere.
Negli anni Sessanta e Settanta, la televisione svizzera aveva un’unica redazione per la produzione del «Telegiornale» (Tagesschau - Téléjournal - Telegiornale) ubicata a Zurigo. Solo a partire dal 1988 la RTSI cominciò a produrre la propria edizione del «Telegiornale» a Comano.
I servizi del «Telegiornale» degli anni Sessanta dedicati alla Svizzera italiana conservati negli archivi della RSI provengono dagli archivi della SRF (Schweizer Radio und Fernsehen), allora DRS. Lo stato delle piste audio varia molto: a volte si sente solo la musica, altre volte si sentono i suoni d’ambiente, talvolta la voce degli intervistati. Ci sono casi in cui il servizio è stato conservato in lingua tedesca, altre volte in lingua italiana. Questo eterogeneo stato delle piste audio non impedisce di usare questi documenti per avere un accesso diretto agli eventi del tempo.

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L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.