Dante nelle nostre valli
Dante nelle nostre valli
Andato in onda nella trasmissione radiofonica «Terza pagina» il 30 dicembre 1980 e realizzato da Claudio Mésoniat, «Dante nelle nostre valli» apre uno scorcio su una realtà propria della nostra regione ma molto lontana dal contesto attuale, per modalità e caratteristiche: il rapporto degli abitanti delle nostre valli con Dante e la sua opera più nota. Un rapporto che fino agli anni Quaranta e Cinquanta era intenso e diffuso, le cui radici risalivano sì alla tradizione scolastica del tempo, che era solita prevedere l'apprendimento della Commedia già in tenera età, ma che spesso e volentieri si protraeva al di là degli obblighi di studio. Ad anni di distanza le persone intervistate dimostrano di conoscere ancora perfettamente lunghi brani dell'Inferno, l'unica cantica che si era soliti apprendere. E se il significato del testo dantesco era secondario o comunque compreso solo successivamente, il significante era, come osserva Giorgio Orelli per uno degli intervistati, perfettamente in sintonia con l'opera. Testimonianze che attestano quanto il catechismo letterario — in anni in cui la Bibbia era considerata quasi un testo proibito — fosse interamente affidato a Dante, in un rapporto sorprendente segno di una cultura contadina scomparsa, capace di misurarsi con tutto, dalle faccende quotidiane ai classici della letteratura.
Le testimonianze, quasi interamente in dialetto, sono state raccolte a Luogo Tipo luogo Grumo Di Torre, Ponto Valentino, Molare, Olivone e Faido.
La trasmissione si articola in queste parti:
- [0.40] incontro con il contadino Attilio Allegranza grande appassionato dell'opera di Dante - la cultura contadina di cui Allegranza è uno degli esponenti
- [6.33] Giorgio Orelli commenta la lettura di Dante fatta da Attilio Allegranza
- [7.39] Allegranza spiega come avveniva il suo apprendimento a memoria dei versi di Dante; la comprensione dei versi è successiva
- [9.50] Gesuina Guidicelli racconta quando ha iniziato a conoscere la Divina Commedia; la passione per Dante è rimasta anche dopo la scuola; la Bibbia come libro che non si doveva leggere; la meraviglia perché nessuno dei suoi figli ha studiato la Divina Commedia
- [14.24] i fratelli Peppo e Carola De Maria parlano del loro rapporto con la Divina Commedia; la comprensione del testo; la Bibbia considerata come libro da non leggere; le rappresentazioni dell'Aldilà dantesco
- [20.24] Angelo Chiapuzzi racconta come ha conosciuto la Divina Commedia; cosa in Dante lo ha colpito di più
- [23.53] Delia Cattaneo spiega il suo rapporto con Dante, cominciato prima ancora di saper scrivere e leggere; a scuola si leggeva solo l'Inferno; la bellezza dell'imparare a memoria a scuola; la comprensione del testo e l'interpretazione; le raffigurazioni dantesche erano credute vere
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.