Carlo Castelli, scrittore e regista
Carlo Castelli, scrittore e regista
Questo servizio di Gianni Debernardis andò in onda il 23 maggio 1972 nel programma televisivo «Incontri - Fatti e personaggi del nostro tempo». È un incontro con lo scrittore e regista Carlo Castelli. Nato a Melide nel 1909 e morto a Lugano nel 1982. Cesare Santi ha dedicato a Castelli una scheda biografica che si legge nelle pagine del «Dizionario Storico della Svizzera».
Alla viglia della messa in onda di questo documento televisivo, a pagina 57 del settimanale «Radiotivù» in edicola il 20 maggio 1972si leggeva:
Il venti di maggio, a Carlo Castelli, verrà consegnato l’anello di Hans Reinhart, distinzione per chi ha dato un apporto degno di essere sottolineato, nel campo del teatro.
Carlo Castelli è noto al pubblico della RSI sia come regista, sia come autore di radiodrammi. E, della sua produzione basterà ricordare la «Ballata per Tim, pescatore di trote» per la quale gli fu attribuito il Premio Italia del 1956.
Scrittore impegnato nel filone della narrativa cattolica, c’è chi nell’opera di Carlo Castelli ha voluto intravvedere una sfumatura di giansenismo, per il rapporto dei suoi personaggi con la «Grazia». Del suo impegno di cattolico testimonia, tra l’altro, la investitura a Cavaliere del Santo Sepolcro, firmata dal cardinale Tisserant.
Più nota al vasto pubblico è la sua opera di romanziere e di autore di novelle, pubblicate su settimanali italiani di grande tiratura. E ricordiamo le «Lettere dai lunatici», apparso dapprima a puntate e ora pubblicato in volume, e «Don Gesualdo per pietà», pure destinato a essere raccolto in un corpo unico. Regista, scrittore, ama la tranquillità delle selve o del fiume e la scelta di Carnago come sua residenza, non è casuale.
A lui, e alla sua opera, è dedicato l’incontro che andrà in onda martedì 23 maggio, alle 19.15. Incontro dal quale traspaiono e la ricchezza di produzione letteraria e un tratto umano tutto suo: l’innata modestia di chi, alla parola, scritta o parlata che sia, riserva un rispetto del tutto singolare.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.