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Gente di confine negli anni Ottanta — Seconda parte

9 febbraio 1983
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Giorgio Pecorini e Giorgio Pellegrini sono gli autori di questa inchiesta andata in onda il 9 febbraio 1983 nel programma televisivo «Argomenti», seconda puntata di una serie di tre.

Cremenaga (Lombardia) e Ponte Cremenaga (Svizzera) sono divisi solamente da un valico che supera il fiume Tresa ma fanno parte di due stati diversi, con tutte le differenze del caso, di soldi, di lavoro, di leggi. Da questo valico passavano allora e passano tuttora i lavoratori che ogni giorno si recano in Svizzera. Molti erano italiani provenienti da altre regioni d’Italia, che si erano stabiliti a ridosso della frontiera causando un inforestieramento del paese di Cremenaga (all’inizio degli anni Ottanta, il sindaco era di origine campana) e qualche malumore tra gli indigeni. Ma erano uomini e donne che portavano anche benessere (con i ristorni si possono realizzare nuove infrastrutture) e nuova vita.

Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del decennio successivo, la lira debole giovava all’economia italiana poiché attirava molti ticinesi a fare la spesa in Italia (come capitava, il sabato, a Ponte Tresa), mentre la forza del franco sconsigliava agli italiani di recarsi a fare compere dall’altra parte del confine. Ma quando a Ponte Cremenaga arrivava il camion della Migros, molte donne di Cremenaga non perdevano l’occasione di fare acquisti, nonostante i negozi italiani fossero ben forniti.

Il ristorante Milano di Cremenaga era diventato il ritrovo per i giovani della regione, parecchi provenienti dal vicino Malcantone. Alle 10 di sera però il valico veniva chiuso e molti di loro, intervistati nel servizio, si chiedevano quale fosse l’utilità di una frontiera che separava due paesi percepiti senza soluzione di continuità. Non mancavano, poi, i matrimoni per così dire «misti»: svizzera lei, italiano lui.

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15 febbraio 2021
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