Le informazioni di membri e visitatori sono analizzate in modo anonimo per fornire il miglior servizio possibile e rispondere a tutte le esigenze. Questo sito utilizza anche dei cookies, ad esempio per analizzare il traffico. Puoi specificare le condizioni di archiviazione e accesso ai cookies nel tuo browser. Per saperne di più.
È online la nuova piattaforma nazionale: historiaHelvetica.ch

Intervista a Flavio Comolli, artista

aprile, 2018
Atte-Museo della Memoria

Intervista di aprile 2018 di Guido Codoni, riprese e montaggio Aurelio Castagnoli.

Flavio Comolli, curatore della galleria d'arte "La Risciada" a Arzo

Flavio Comolli nacque il 3 luglio del 1944 e dopo aver ottenuto il diploma di impiegato di commercio, lavorò per 37 anni in un grande istituto bancario svizzero. In lui è sempre stata presente una grande voglia di arte in generale.

Già da bambino amava dipingere e anche durante il periodo lavorativo come impiegato di banca, si dilettava a dipingere nature morte o paesaggi tratti da varie fotografie, perché il lavoro in banca non gli permetteva di operare direttamente dal vivo. Frequentò per parecchi anni la scuola serale dell’artista Gino Macconi (1928-1999) e durante questo periodo ebbe modo di distinguersi in varie manifestazioni artistiche.

Il suo primo successo personale lo ottenne a Saltrio, vincendo il premio di pittura San Giorgio e venendo premiato dall’artista varesino Domenico De Bernardis. Ottenne vari riconoscimenti in occasione delle manifestazioni “Pittori in piazza”, nelle diverse edizioni di “Pittura e Sport”, in numerose mostre collettive di pittori dilettanti. Vinse un’edizione dei “Pittori in piazza” al Mercatino di Mendrisio e ottenne pure il primo premio a Bellinzona, durante una manifestazione dei Grancoppieri del Ticino. Si susseguirono poi altri numerosi riconoscimenti. Rivolse sempre il proprio interesse all'arte in Ticino, divenendo collezionista, e successivamente titolare della galleria "La Risciada". Attualmente si occupa della gestione del Museo del Boccalino. Nel 1983, ispirato da una fotografia di Remo Rossi contenuta nella monografia pubblicata nel 1978, Comolli ritrasse il primo piano dello scultore locarnese, con l'immancabile sigaro in bocca. Di fronte a Remo spicca la parte inferiore della scultura Acrobati da lui realizzata nel 1958. Da quest'opera Remo Rossi trasse un ingrandimento che presentò nel 1966 alla IV Mostra di sculture all'aperto di Montreux. Nel 2009 lo scultura fu collocata nello spazio dell'aiuola di fronte all'ingresso principale dell'antico convento di S. Francesco a Locarno. Nel maggio del 2011 è stato invece sistemato nel Parco di Orselina un esemplare interamente dorato della medesima opera.

Vai al dossier Intervista a Flavio Comolli, artista

Archivio Museo della Memoria: MDM0387

Devi essere registrato in per poter aggiungere un commento
Non ci sono ancora commenti!
11 ottobre 2020
178 visualizzazioni
0 likes
0 preferiti
0 commenti
2 dossier

Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

La rete:
Sponsor:
11,491
3,160
© 2024 di FONSART. Tutti i diritti riservati. Sviluppato da High on Pixels.