Come si moriva a Biasca 100 anni fa
In quest’articolo si parla di usanze che risalgono alla fine dell’Ottocento
Una volta le campane suonavano parecchio e non solo per annunciare l’ora. Per esempio avvisavano il paese se c’era una persona in fin di vita, così che la gente potesse iniziare a pregare per la sua anima….Il campanaro si rimetteva al lavoro quando la persona trapassava: se il defunto era religioso batteva trentatré rintocchi, se invece non lo era, suonava “distesa” e questo, in certi paesi, succede ancora.
A fine ottocento c’erano ancora i bambini dell’asilo che andavano a ogni corteo funebre, chissà se per fare numero o se per celebrare la vita, nonostante tutto.
Fotografie di funerali svoltisi a Biasca nei decenni passati dall’Archivio di Maurizio Guarisco ©.
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Archivio Museo della Memoria: MDM0840
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.