Le donne in mostra alla SAFFA
Le donne in mostra alla SAFFA
Le donne svizzere ottennero il diritto di voto e d'eleggibilità sul piano federale soltanto nel 1971. Discriminando a lungo le donne sul piano politico, la Svizzera costituì dopo la seconda guerra mondiale un caso quasi unico tra i paesi occidentali. Le principali ragioni di questo ritardo sono indubbiamente da ricercarsi nel sistema politico elvetico: il federalismo e la democrazia diretta hanno richiesto per l'introduzione del diritto di voto e d'eleggibilità delle donne il consenso maggioritario degli uomini aventi il diritto di voto a livello federale, cantonale e comunale.
Le associazioni femminili si sono battute sin dall'inizio del Novecento per l'uguaglianza politica tra i due sessi, ma nelle numerose votazioni cantonali tenutesi dal 1919 e nella prima consultazione federale nel 1959, il suffragio femminile fu sempre respinto a larga maggioranza. Le donne dovettero accontentarsi di concessioni parziali in ambito parrocchiale, patriziale o scolastico. Le stesse associazioni femminili misero in sordina le rivendicazioni politiche, concentrandosi su iniziative volte a dimostrare che le donne sapevano mostrarsi cittadine esemplari, dedite all'impegno sociale e all'attività professionale. Rientrano in questo quadro le due esposizioni svizzere sul lavoro femminile (SAFFA), tenutesi nel 1928 a Berna e nel 1958 a Zurigo.
Indicizzazione delle sequenze:
0'01''-1'08 Le donne ticinesi alla SAFFA
Filmato muto sulla partecipazione ticinese alla SAFFA (Schweizerische Austellung für FrauenArbeit, Esposizione nazionale svizzera del lavoro femminile, Zurigo 1958). Bancarella per la vendita di caramelle e saponette, per finanziare la partecipazione delle donne ticinesi alla seconda edizione della SAFFA. Nel filmato s'intravede la signora Elsa Franconi Poretti, pioniera del suffragio femminile in Ticino.
Questo documento è un estratto dell'edizione del Telegiornale andata il onda il 14 aprile 1958 e mostra la bancarella con saponette e caramelle in vendita per finanziare il padiglione ticinese dell'esposizione SAFFA dedicata al lavoro femminile, che aprì i battenti a fine anno, a Zurigo.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.