Elsa Franconi Poretti. Un secolo di storia ticinese
Elsa Franconi Poretti. Un secolo di storia ticinese
Realizzato a Lugano, questo servizio di Enzo Pelli andò in onda il 16 dicembre 1993. Si tratta di una intervista-ritratto a Elsa Franconi-Poretti (1895-1995) pioniera della politica femminile e già decana del Gran Consiglio Ticinese. Un viaggio a ritroso di quasi 100 anni nella vita quotidiana della Lugano piccolo borghese.
A pagina 5 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 26 dicembre 1993 al primo gennaio 1994 si leggeva la presentazione del servizio:
Il viaggio nei Destini di donne proposto da Passato, presente… possibile si conclude con il ritratto di una protagonista della storia ticinese: EIsa Franconi-Poretti. Classe 1895, capelli argentei, memoria di ferro, idee innovatrici miste a qualche momento di nostalgia, humour sottile e garbata riservatezza sulle cose più private: tutto ciò fa di EIsa, pioniera della politica femminile, già decana del gran consiglio ticinese, un’affabulatrice avvincente. I suoi ricordi ci permettono un viaggio a ritroso di quasi cento anni nella vita quotidiana della Lugano piccolo-borghese, quando il bagno (la tinozza di zinco) era un lusso per pochi e il bucato si faceva con la cenere, col ranno, quando il mezzo di trasporto collettivo era la diligenza e le ragazze dovevano stare in casa, pena la citazione in qualche giornale satirico. EIsa ha conosciuto la città illuminata dai lampioni a gas, ha visto la prima automobile, ha volato sul primo idroplano arrivato sulle sponde del Ceresio; ricorda i tempi della prima guerra italo-etiopica, di quella russo-giapponese; ha vissuto trent’anni di emigrazione in Francia, da dove è stata corrispondente per il “Corriere del Ticino” e per Radio Monteceneri; e infine è stata protagonista nella lotta per l’emancipazione femminile e per il voto alle donne. Oggi, a 98 anni, EIsa ama ancora la vita, legge, si tiene al corrente di tutto, apprezza il progresso, rimpiange solo un po’ le belle cose e i bei negozi della Lugano della sua gioventù. «Ecco, lì mi sento un pochino vecchia, io che di solito vecchia non voglio essere…».
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.