«Collegio, condanna o privilegio?» Giovani ticinesi in formazione
«Collegio, condanna o privilegio?» Giovani ticinesi in formazione
Giusi Boni e Gianluigi Quarti sono gli autori di questo servizio andato in onda il 13 dicembre 1993 nel programma televisivo «Rebus». Si tratta di un servizio dedicato ai giovani ticinesi che, all’inizio degli anni Novanta, stavano frequentando un istituto privato, chi nel Canton Ticino, chi invece in altri Cantoni.
Gli intervistati sono: F. Della Peruta: storico; F. Kriesi: direttore del Collegio Theresianum, Ingenbohl; A. Sonvico, O. Pianetti, J. Majek, A. Brazzola: ex allievi Liceo Papio, Ascona; M. Steinmann: direttore del settore Ricerca SSR; A. Herzig: architetto; L. Moser: sacerdote; W. Ochslin: storico, ETH.
A pagina 12 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 12 al 18 dicembre1993 si leggeva la presentazione del servizio:
1954 - 1962: un periodo che Matthias Steinmann (oggi membro della Direzione generale della Ssr) ha passato, tra i 12 e i 19 anni, in due internati grigionesi. La sua testimonianza diretta, asciutta, a tratti drammatica, raccolta in un romanzo, ci riporta nel mondo di queste scuole, così come vengono ancora vissute nell’immaginario collettivo. Ma quali realtà incontriamo oggi ripercorrendo passo a passo i suoi ricordi? Cosa significa oggi “andare in collegio”, partire da casa, al di là dei luoghi comuni legati a questa scelta? Il servizio «Collegio, condanna o privilegio?» proposto da Rebus affronta i problemi legati ai momenti di crisi e alle difficili decisioni scolastiche, sempre più frequenti nella nostra realtà. È un’occasione anche per scoprire come si sono trasformati alcuni celebri collegi, da quasi un secolo simbolo dell’educazione svizzera anche all’estero.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.