Le filodrammatiche della Svizzera Italiana. Prima parte
Le filodrammatiche della Svizzera Italiana. Prima parte
Vittorio Barino e Francesco Canova sono gli autori di questo servizio andato in onda il 26 dicembre 1993 nel programma televisivo «Rebus». È un viaggio attraverso il teatro amatoriale di casa nostra, seguendo l’attività di queste compagnie teatrali:
- Filodrammatica Italo Ticinese di Locarno (“I suggeritori” di Dino Buzzati)
- Filodrammatica Caritas di Gordola (“Garbüi da paes” di Claudio Rossi)
- Filodrammatica Cör e Fantasia di Canobbio (“La finestra sül pogiöö” di Martha Fraccaroli)
- Filodrammatica Liceale di Bellinzona
- Filodrammatica di Brusio Poschiavo (“La rivolta contro i poveri” di Dino Buzzati)
- Filodrammatica Teatro per Tutti di Chiasso (“Amicizia” di Eduardo De Filippo)
Gli intervistati sono: C. Pissoglio Permumnian: Filodrammatica Italo Ticinese di Locarno; A. Restaino: Filodrammatica Italo Ticinese di Locarno; S. Zemanek: Filodrammatica Italo Ticinese di Locarno, segretario della Federazione Filodrammatiche della Svizzera Italiana (FFSI); Q. Rossi: regista Filodrammatica Caristas di Gordola; C. Rossi: autore di “Garbüi da paes”; M. Fraccaroli: regista Filodrammatica Cör e Fantasia di Canobbio; L. Zanolli: prof Liceo di Bellinzona; F. Paganini: regista Filodrammatica Brusio Poschiavo; E. Insabato: regista Filodrammatica Teatro per Tutti di Chiasso.
A pagina 9 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 5 all’11 settembre 1993 si leggeva la presentazione del servizio:
Un itinerario attraverso la realtà delle filodrammatiche di casa nostra rappresenta sempre un’operazione di estremo interesse e arricchimento spirituale: non fosse altro che per l’aspetto umano del dilettante che si cimenta con il teatro.
Sono una trentina, sulle cinquanta esistenti, le compagnie affiliate alla F.f.s.i. (Federazione filodrammatiche della Svizzera italiana) che operano alle nostre latitudini. Da quella in cima a una valle, alla cittadina. Si esprimono in dialetto come in lingua. Prediligono la farsa oppure il classico; l’autore casareccio a Molière.
Un teatro “minore” che affascina e induce al rischio del palcoscenico. Questi idealisti non lesinano fatiche e rinunce per il richiamo della recita: tutti con intenti diversi, dal divertimento più ingenuo alla ricerca di un’affermazione.
Qualche volta snobbati dai palati più esigenti, eppure amati e reclamati dalle platee domestiche, più che ricavare ci rimettono sovente del loro.
Un applauso, una cena a fine spettacolo li gratifica. Puri “servitori” del teatro, al di là delle loro carenze come di insospettati acuti di professionalità, i filodrammatici del nostro teatro amatoriale hanno saputo ritagliarsi una loro area di autenticità nel panorama culturale della Svizzera italiana.
Conosciamoli nella serie “Le filodrammatiche della Svizzera italiana” di Francesco Canova, che inizia domenica sera alla Tsi.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.