Ricordo di Luigi Bertoni, anarchico
Ricordo di Luigi Bertoni, anarchico
Anarchico, tipografo, redattore e sindacalista svizzero, Luigi Bertoni (1872-1947) fu uno dei protagonisti del movimento anarchico in Svizzera. Tipografo a Mendrisio, diciotto anni Bertoni prese parte alla Rivoluzione liberale del Canton Ticino e fu tra i protagonisti dell'assalto al Palazzo Governativo di Bellinzona, l'11 settembre 1890. Dopo tre giorni, si trasferì a Ginevra, invitato dai redattori della rivista di sinistra Vita Nuova, con la quale collaborava. Già nel 1893 entra in contatto con diversi esponenti del mondo anarchico, e nel 1896 diviene redattore de L'Emigrante Ticinese illustrato.
Nel 1902, Bertoni fu accusato di essere l'organizzatore del primo sciopero generale in Svizzera (a Ginevra), e condannato ad un anno di detenzione. Dopo 132 giorni di carcere, intensificò l'attività antimilitarista e nel 1909 promosse l'organizzazione del Congresso antimilitarista di Bienne. In linea con le idee del movimento anarchico e del sindacalismo rivoluzionario, si batté per la causa antimilitarista e per la diserzione. Sostenne la rivoluzione spagnola, recandosi direttamente in Spagna: nel 1936 partecipò al Congresso internazionale anarchico di Barcellona, facendo tappa in Aragona, dove sostenne i volontari italiani e svizzeri del fronte anarchico della Guerra civile.
Il servizio televisivo di Romano Broggini qui pubblicato andò in onda il 12 settembre 1972 nella trasmissione televisiva «Incontri. Fatti e personaggi del nostro tempo». Realizzato in occasione del centenario della nascita, vi si intrecciano ricordi e testimonianze di chi conobbe e collaborò con Luigi Bertoni. Gli intervistati sono: Pier Carlo Masini, storico dell'anarchismo italiano; Antonietta Peretti, figlia di Antonio Gagliardi, amico di Luigi Bertoni; Carlo Vanza, redattore responsabile della rivista anarchica ticinese «Vogliamo»; e Saviano Poggi, anarchico toscano.
Il Circolo Carlo Vanza è in possesso di un fondo di lettere di Luigi Bertoni descritto nell'articolo «Lettere consegnate da Romano Broggini».
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.