La storia del Regionale — Prima serie — 20/140 — Gennaio-Giugno 1968
La storia del Regionale — Prima serie — 20/140 — Gennaio-Giugno 1968
Articolata in quattro serie di puntate che variavano da un numero di 140 a 205, «Storia del Regionale» è il titolo di una produzione televisiva che andò in onda dal 2005 al 2009. Nel corso degli anni successivi fu più volte replicata nelle reti televisive della RTSI prima e della RSI poi, dando modo ai telespettatori di vedere per la prima volta o rivedere i servizi di un programma televisivo che, giorno dopo giorno, descrisse le trasformazioni della Svizzera italiana dal 1961 al 1984 — un arco temporale sovrapponibile alla coeva realizzazione dell’autostrada che, tra il 1962 e il 1986, unì Chiasso ad Airolo, modificando profondamente non solo il territorio ma anche la vita di tutti, accelerando le trasformazioni di un Cantone dove, ancora alla fine degli anni Settanta, erano ben presenti un’economia e stili di vita legati all’attività agricola e rurale. «In fondo — scriveva il Giornale del Popolo il 14 ottobre 2009, commentando questa produzione televisiva —, il Regionale racconta proprio la storia più recente della nostra società».
Antologia di servizi televisivi, dal punto di vista filologico, «Storia del Regionale» è in parte un falso storico perché la voce che commenta i servizi più vecchi non è quella originale — sebbene quella di Pietro Aiani, speaker della TSI fin da 1967, abbia per così dire una sua peculiare patina storica. Se ne legge ragione dell’articolo citato del GdP:
Il materiale del vecchio Regionale era in condizioni precarie — racconta Maristella Polli, che ha curato il progetto. La pellicola era fragile, alcuni testi mancavano, spesso la voce dei commentatori non era stata registrata perché veniva mandata in onda in diretta. Con Francesco Marchesi e Mario Realini ci siamo dedicati a un lungo lavoro di recupero, durato circa quattro anni, risonorizzando i servizi, recuperando tutti i testi e digitalizzando il materiale.
Nelle pagine del portale italiana «lanostraStoria.ch» la RSI sta pubblicando la «Storia del Regionale» in ordine cronologico, indicando i titoli dei servizi contenuti nella puntata e fornendone una succinta descrizione desunta dalle schede di archivio. Purtroppo, la copia del programma conservata negli archivi reca la dicitura: «Regionale» e poi il periodo storico relativo all’antologia di servizi.
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Chiusa la Cima Norma
La fabbrica di cioccolato Cima Norma di Dangio-Torre cessa l’attività lasciando senza lavoro un numero rilevante di operai. -
Il Ceresio troppo alto
A causa delle forti piogge, il livello del lago Ceresio è notevolmente aumentato, causando non pochi disagi. -
Maltempo nel Ticino
Ondata di maltempo in tutto il Cantone: il Ceresio e tutto il golfo di Lugano sono flagellati da un vento impetuoso proveniente da Sud, il fiume Ticino è uscito dagli argini sommergendo le coltivazioni del Piano di Magadino, dalle aperture della diga della Verzasca escono 140 mila litri al secondo e il delta della Maggia è completamente sommerso dalle acque. -
Cade la murata sotto il peso degli anni
Il maltempo di questi giorni ha causato il crollo di 44 metri della murata che anticamente collegava Castel Grande al ponte della Torretta. -
I funerali Paride Pelli
Funerale dell’onorevole Paride Pelli, granconsigliere e sindaco della città, spentosi oggi all’età di 58 anni. -
Mairengo: la frana di Calgnasco
In zona Calgnasco, a causa delle piogge e del disgelo, una grossa frana minaccia di staccarsi e scivolare verso Faido, occludendo il letto del fiume Ceresa. -
Il “Ponte dei sospiri” di Roveredo
Demolizione con 11 kg di dinamite del cosiddetto “ponte dei sospiri”, un manufatto a schiena di mulo del 1906 che sovrastava la ferrovia Bellinzona-Mesocco: la sua distruzione si è resa necessaria per costruire le infrastrutture dell’autostrada N13. -
I funerali di Monsignor Angelo Jelmini
Funerali del vescovo-Amministratore apostolico del Canton Ticino Monsignor Angelo Jelmini (Muralto, 1893), con partenza dalla chiesa di San Nicolao a Besso seguita dalla cerimonia funebre nella cattedrale di San Lorenzo e dalla tumulazione del feretro nel cimitero cittadino.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.