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12/12 Guardie e cani

2016
Cristina Kaufmann
Museo del Sasso del San Gottardo

Repressione del contrabbando

Inseguimento coi cani:

Verso la mezzanotte una guardia di confine incontrò improvvisamente due sconosciuti. All’ordinazione: “Alt, guardia svizzera” uno dei due sconosciuti scomparve nel bosco. Anche l’altro nonostante la minaccia della pistola puntata poté, favorito dall’oscurità e dalla vegetazione, scostarsi dal sentiero e penetrare nella fitta boscaglia. La guardia non avrebbe potuto, da sola, rintracciare i fuggitivi; corse quindi al Posto e riferì sull’accaduto. Il Capoposto allarmò i suoi uomini e ordinò l’impiego dei cani di servizio. Poco tempo dopo, uno dei fuggiaschi poté essere acciuffato (…). Seguendo le tracce del secondo individuo, si giunse al confine, le indagini vennero abbandonate nella supposizione che si fosse posto in salvo. Egli venne invece arrestato la mattina seguente perché, avendo smarrito la strada, era tornato su territorio svizzero.

Contrabbando all’esportazione

31.3.41 la guardia X del posto di Palagnedra fermò nei dintorni dei Monti di Termine due contrabbandieri italiani. I due contrabbandieri erano entrati in Svizzera la sera del 29.3. dalla Bocchetta di Bordei, ricoperta attualmente da 2.5 a 3 m di neve, senza sci né racchette e con calzature e vestiti deficienti. Hanno passato la notte intera a ca. 1200 m d’altitudine, sotto una pianta, esposti al freddo, pioggia e neve(…). Diamo conoscenza al personale di questo fermo, operato con l’aiuto del cane, per convincerlo che né la neve né il maltempo possono intralciare in modo assoluto l’attività dei contrabbandieri. I nostri agenti si convincono in generale troppo facilmente che il passaggio dei valichi alpini, nei mesi invernali, sia impossibile.

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Archivio Museo della Memoria: MDM0270

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30 ottobre 2021
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Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

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