Anarchici tra situazionismo e comunismo
Anarchici tra situazionismo e comunismo
Nel corso del 1968, la TSI trasmetteva un programma televisivo intitolato «Realtà 68». Si potrebbe presupporre fosse in qualche modo dedicato a quanto stava avvenendo in quell'anno che impresse una brusca accelerazione ai cambiamenti sociali già in corso in tutte le società occidentali, tuttavia, esaminando gli argomenti (che vanno da Claudio Villa al Vietnam), l'eterogeneità era tale, che non è possibile immaginare la presenza di un piano editoriale che non fosse l'attenzione per un'attualità limitata a quella documentabile con i ridotti mezzi disponibili. Ciò nondimeno, alcune puntate della trasmissione hanno una forte pertinenza con il Sessantotto.
Questo servizio di Leandro Manfrini, andato in onda il 12 settembre 1968, fu realizzato a Carrara, durante il congresso internazionale delle federazioni anarchiche. Vi partecipato un centinaio di delegati provenienti da ventisette paesi, e nell'occasione venne fondata l'Internazionale delle Federazioni Anarchiche (IFA). L'assemblea fu caratterizzata da un distacco generazionale tra gli anziani promotori di una strategia di dissociazione dai comunisti e i giovani favorevoli ad una lotta di piazza assieme coi comunisti.
L'interesse del documento, oltreché dar conto del modo in cui la TSI stava mostrando i rivolgimenti politici in corso, è nel fatto che fa toccar con mano un dibattito, tutto interno al Sessantotto, che vedeva contrapposti, da un canto anarchici e situazionisti, e dall'altro canto i militanti comunisti; spontaneità e organizzazione; individualismo e subordinazione ad un progetto per una «società futura».
Nel video, tra intervistati e oratori, si riconoscono Mario Mantovani, della Federazione Anarchica Italiana (FAI); Antonio Cardella, anch'egli anarchico Federazione Anarchica Italiana (FAI); Ilario Margarita, anarchico; Domingo Rojas, anarchico cubano; Daniel Cohn-Bendit, anarchico francese; Alfonso Failla, anarchico della Federazione Anarchica Italiana (FAI); Jacques Lebel Jean, artista e anarchico francese.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.