Nascita dell’incontro con i "licealini"
Su esempio del Rotary Club di Busto-Legnano, alla fine del 1962 l’allora presidente della sezione di Lugano Demetrio Poggioli indisse una serata annuale dedicata ai licenziandi liceali. Dal nome forse un po’ bizzarro, questa serata ha lo scopo di illuminare, orientare e guidare i giovani nella scelta di un indirizzo di studi superiore, primo passo nel cammino verso una carriera. La prima serata fu organizzata il 18 febbraio 1963 e i partecipanti furono ben 46 su un totale di 60 allievi. Brenno Galli, Presidente della Commissione «borse di studio» diresse la serata e da quel momento la tradizione prese piede senza mai andare persa.
Gli incontri con la gioventù studentesca ticinese rappresentano da quel momento un appuntamento molto atteso e una grande occasione per i ragazzi che, in un momento così difficile della loro crescita, possono approfittare ancora oggi dell’esperienza di professionisti di ogni settore. “L’iniziativa rotariana non vuole sostituirsi né alla scuola né alla famiglia. I rotariani sono ispirati dal desiderio di essere utili ai giovani nella scelta della professione, dando loro quella briciola d’esperienza che posseggono, e si tengono a disposizione ora, ma specialmente in futuro, per consigli, informazioni e domande, come fratelli maggiori”; così Brenno Galli illustrò il senso dell'evento, introducendo la prima serata con gli amabilmente chiamati “licealini”. Sottolineò anche l’importanza di “badare alla scelta della professione [poiché ben] il 25% degli allievi cambiano facoltà nei primi tre semestri e ciò comporta un notevole ritardo per il conseguimento della laurea”.
Galli guidò i ragazzi di quel primo anno e così faranno tutti i suoi successori: “La professione scelta occorre crederla e amarla, perché se ne traggono quelle soddisfazioni specialmente morali che sono indubbiamente le cose più importanti della vita”.
Infine, l'augurio per arrivare a un “proficuo scambio di idee, reciproco sondaggio tra gli esponenti della generazione professionalmente impegnata nella vita del paese e la generazione destinata domani a rilevarne le redini”, anche nel segno di un “profondo rinnovamento sociale”.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.