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Incontro con il pittore Serge Brignoni

26 aprile 1963
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Serge Brignoni nacque a Vacallo il 12 ottobre 1903 e morì a Zollikofen il 6 gennaio 2002. Divise il proprio studio con Alberto Giacometti e la tela con Pablo Picasso. Espose negli Anni Venti insieme con Joan Mirò. Frequentò André Breton, Georges Braque e gli ambienti Dada. Si mosse senza tregua tra la frizzante Parigi degli Anni Venti e Berlino, raccogliendo spunti e suggestioni per elaborare la sua originalissima strada creativa.

Come Gauguin prima di lui, anche Brignoni subisce il fascino dell’arte primitiva. Divenne collezionista e raffinato indagatore di culture lontane. La sua prestigiosa collezione di arte extraeuropa diede vita al MuseoVilla Heleneum di Lugano, e oggi è raccolta dal Museo delle Culture di Lugano.

Nelle pagine del del «Dizionario storico della Svizzera» è Manuela Kahn-Rossi a scrivere la voce dedicata a Serge Brignoni:

Con l’Ecole de Paris prese parte alla Biennale di Venezia. Affine sul piano artistico e intellettuale al movimento surrealista, ne diede un’interpretazione personale attraverso tecniche diverse (pittura, scultura, disegno, collage, incisione); espose i suoi lavori nell’ambito di varie mostre internazionali di artisti surrealisti.

Di Manuela Kahn-Rossi è anche la ricca biografia di Serge Brignoni pubblicata online nelle pagine web di «Art Gallery L’uovo di Luc».

Una scheda descrittiva del Brignoni artista si legge pure nelle pagine web del dal Museo delle Culture di Lugano, da cui trascriviamo:

Brignoni, incline all’arte sin da bambino, si iscrive nel 1919 alla Kunstgewerbeschule di Berna seguendo parallelamente corsi di pittura e disegno presso la scuola di Viktor Surbek. Due anni dopo si iscrive all’Accademia di Brera e poi alla Hochschule für bildende Kunst di Berlino dove conosce i primi artisti che segnano un deciso strappo con le poetiche figurative dell’Ottocento e dove elabora i suoi primi lavori di stampo impressionista.
Nel 1923 si trasferisce a Parigi dove segue i corsi di André Lothe all’Académie de la Grande Chaumière compiendo alcune sperimentazioni di marca cubista e dove entra in contatto con gli esponenti delle maggiori avanguardie artistiche dell’epoca. Nel 1926 partecipa al Salon des Indépendants e realizza la sua prima mostra personale presso la Galerie Bucher di Parigi.
Gli incontri decisivi per il giovane artista svizzero sono indubbiamente quelli con André Breton e Tristan Tzara, attraverso i quali si avvicina al Surrealismo, condividendone la poetica e le finalità artistiche. È proprio nell’ambito di tali illustri frequentazioni parigine che Brignoni si interessa all’arte etnica, iniziando a collezionare un gran numero di sculture indonesiane e melanesiane.
La scoperta dei linguaggi figurativi delle culture semplici lo porterà ben presto a integrare la scultura lignea e l’uso di materiali eclettici nella propria pratica e a divenire un convinto assertore delle poetiche primitiviste che declinerà in una personale ricerca di sintesi tra volumi semplici e contenuti elementari.
Durante gli anni parigini intrattiene legami con pittori basilesi quali Otto Abt, Walter Bodmer e Walter Kurt Wiemken, e diventa membro del Gruppe 33. Nel 1935 e nel 1936, grazie a una borsa federale di studio partecipa all’esposizione surrealista di Copenaghen, ma nel 1940, a causa della guerra, rientra in Svizzera.
Si stabilisce inizialmente nel natìo Ticino, dove si dedica al paesaggio surrealista, una scelta legata alle sperimentazioni stilistiche degli anni parigini, ma nel 1945 decide di trasferirsi a Berna dove può trovare un ambiente culturalmente più stimolante. Benché nel dopoguerra riallacci i contatti con Parigi, risiede definitivamente a Berna e in quegli anni tiene molte personali e collettive in Svizzera, espone con gli artisti ticinesi al Kunsthaus zurighese e insegna alla Kunstgewerbeschule di Zurigo.
Attraverso la sua ricerca artistica Brignoni sviluppa le tematiche delle metamorfosi, dei frammenti vegetali e animali e sperimenta le tecniche della litografia, il collage, il bassorilievo dipinto e la scultura in ferro. Esegue anche pitture murali: a Berna, a Bellinzona (Palazzo del Governo, 1958) e a Comano (studio della Televisione, 1975), nel 1979 espone alla mostra "Neue Sachlichkeit und Surrealismus in der Schweiz 1915-1940" a Winterthur e nel 1997 è protagonista di una grande retrospettiva al Kunstmuseum di Berna.
Serge Brignoni si spegne a Berna nel 2002 all’età di 99 anni.

Girato a Berna dal regista Ugo Nespolo, questo incontro di Aldo Patocchi con Serge Brignoni andò in onda il 26 aprile 1963 nel programma televisivo «Tavolozza».

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21 aprile 2021
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