Giochi per adulti. Il Carnevale e altri spassi
Giochi per adulti. Il Carnevale e altri spassi
Ruben Rossello e Giorgio Pellegrini sono gli autori di questo documentario andato in onda il 21 febbraio 1995 nel programma televisivo «999». È dedicato all’attività ludica svolta dagli adulti: bocce, tombola, scopa, travestimento (non solo per Carnevale), e altro ancora. Insomma: quando il gioco è cosa “seria” e a giocare son gli adulti.
Gli intervistati sono: Rico Meier: Re del Carnevale di Tesserete; Riccardo Carrara: Re del Carnevale di Brissago; Vasco Dones: giornalista; Carlo Pozzi: presidente dell’Associazione Bocciofila Ticinese (ABT).
A pagina 11 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 19 al 25 febbraio 1995 si leggeva la presentazione del ciclo di tre puntate:
Chi l’avrebbe mai detto che anche fior di avvocati e professionisti, per ritrovare un po’ di se stessi, finiscono per sedersi ogni giorno ai tavoli di un bar a giocare interminabili partite a scopa? C’è di più, ai tavoli da gioco sono in molti a sedersi senza distinzioni di sorta, perché tutti in un modo o nell’altro abbiamo bisogno di giocare. Giorgio Pellegrini e Ruben Rossello per 999 hanno voluto documentare come e a che cosa giocano gli adulti.
C’è chi si sente macchinista dietro un treno in miniatura, chi insegue la gloria sul campo di bocce, chi spende le proprie illusioni alla tombola o alle "slot machines", chi gioca a sedurre tra un giro di walzer e una polka .Da soli, magari chiusi nella cantina di casa, o in gruppo,
in qualche locale pubblico, migliaia di persone ogni sera svestono i panni professionali e dimenticano il loro ruolo nella società per immergersi nel magico mondo del gioco dove per tutti, ricchi e poveri, valgono le stesse regole. Per molti giocare è una necessità, altrimenti la vita sarebbe una prigione. C’è poi chi prende alla lettera il bisogno di svestire i panni di tutti i giorni travestendosi da uomo a donna o viceversa. Ma anche qui nulla di nuovo, anzi, il bisogno di travestirsi e di ribaltare il mondo almeno una volta all’anno sostiene e giustifica la più canonica delle feste: il Carnevale.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.