Fernando Ferrari - Verde lapis Anziani bleniesi si raccontano
Fernando Ferrari - Verde lapis Anziani bleniesi si raccontano
Intervista di Guido Codoni del 2015, riprese e montaggio Aurelio Castagnoli
Con l’avanzare dell’età è fatale che ricordi, nomi, luoghi e avvenimenti vengano dimenticati. Partendo da questo cruccio, Fernando Ferrari, di Ludiano, ha raccolto in extremis le voci di anziani convallerani.
“Verde lapis” , il terzo volume della collana “Impronte Bleniesi “, é quindi il risultato della rielaborazione di ventitre interviste, scelte tra la cinquantina di testimonianze orali apparse sul mensile “Voce di Blenio” negli ultimi quindici anni, e rivisitate in vista di questa pubblicazione.
La selezione privilegia incontri con anziani bleniesi, nati in gran parte tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, che hanno trascorso la loro esistenza in valle o fuori, svolgendo le attività più disparate. Ne risulta un campionario variegato di vicende raccontate in prima persona. Il nastro del registratore di Fernando Ferrari ha assunto così il ruolo di custode della memoria, tramandando esperienze di vita altrimenti destinate a non lasciar traccia. Il volume “Verde lapis” , pubblicato da Armando Dadò, è introdotto da una conversazione di Stefano Bolla con l’autore Fernando Ferrari.
Il libro può essere ordinato cliccando qua.
L’auspicio é che queste testimonianze possano servire ai lettori e alle lettrici, così come ai giovani di oggi e di domani, a non perdere l’orientamento grazie alla conoscenza delle proprie origini.
Biografia di Fernando Ferrari
Fernando Ferrari è nato a Ludiano nel 1945 e abita a Motto (Acquarossa). Docente di Scuola Media ora in pensione, è stato capo-redattore del mensile vallerano «Voce di Blenio» dal 2000 al 2013. Cultore della storia e delle tradizioni locali, ha intrapreso diverse ricerche con particolare riguardo al tema dell’emigrazione, in parte divulgate tramite conferenze, articoli sulla stampa locale, contributi a monografie su temi vallerani, pubblicazioni e documentari televisivi.
È attivo nell’animazione culturale a livello vallerano, attualmente nell’ambito dell’Associazione Cinema Blenio di cui è presidente.
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Archivio Museo della Memoria: MDM0091
FOTO :
Ludiano 1918. Asilo infantile con Suor Stefania, che in quel periodo era situato nella casa ora abitata dalla famiglia Schwarz. Don Giuseppe Gallizia (1915-2007) è alla destra della suora, col viso rivolto al compagno.
Ludiano 1942, monti di Püsced. Don Giuseppe Gallizia (1915-2007) con la famiglia del fratello Paolo.
Berna, 1928. Albino Pizzotti, (1903-2003) futuro usciere del Consiglio Federale (in piedi a destra) con la ‘squadra’ dei pittori.
Berna. L’usciere Albino Pizzotti (1903-2003) accompagna un Consigliere Federale in occasione di una parata militare.
Londra, seconda guerra mondiale. Peter Jacomelli (1917-2009) di Semione, con la divisa di soldato di Sua Maestà.
Nola (NA), 1920. Lino Ferrari (1913-2012), futuro imprenditore a Bruxelles, seduto con i compagni di scuola.
Parigi, 4 Rue Lepic, 1933. Lino Ferrari (1913-2012) e Francesco (Franz) Frusetta davanti al negozio di frutta e verdura della famiglia Geninasca.
Motto, 1895. La famiglia di Giovanni De Righetti (1843-1917) detto ‘Papà Déri’. Lino De Righetti (1894-1977) è sulle ginocchia di suo padre Giovanni.
Parigi, 1930 circa. L’Etablissement Déri, al Boulevard Lefebvre, attivo nella produzione di trasformatori elettrici. Per i francesi il cognome De Righetti era difficile da pronunciare, perciò Lino lo trasformò in “Déri”.
Parigi 1945. Raymond Frusetta ( 1923- 2010). E’ seduto sull’inseparabile barroccio che gli serviva per trasportare la merce acquistata alle Halles fino al negozio alla Porte de Clignancourt.
Malvaglia, 1950 circa. Emilia Baggi nei campi. La mai dimenticata nonna di Marisette Montadre, cresciuta a Malvaglia, che ha vissuto tra Parigi e il Mali.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.