«C’è un solo villaggio», di Ugo Canonica
«C’è un solo villaggio», di Ugo Canonica
Figlio di un impiegato di commercio e autodidatta, Ugo Canonica lavorò dapprima in una fabbrica di macchine da cucire e di biciclette e diventò solo più tardi insegnante. Fu autore di opere autobiografiche (La voce del padre, 1945; I falò di Santa Brigida, 1954) e di lavori teatrali e di versi (Gherengh garangh, 1979); particolarmente notevoli sono i suoi versi in dialetto, che mostrano una certa propensione per il livello formale e la sperimentazione.
Il documento audio qui pubblicato, andato in onda l’11 marzo 1988 per «Radioscuola», è stato realizzato da Bixio Candolfi e Giancarlo Zappa, e presenta alcuni brani di Canonica tratti dall’antologia C’è un solo villaggio nostro (Ed. Cenobio, Lugano 1972). Essi descrivono delle immagini di vita del paese di nonna Giuseppina, immagini che appartengono ormai al passato: il vecchio mugnaio, lo spostamento del bestiame all’inizio dell’autunno, la raccolta delle castagne, la mungitura – che rappresentava il momento più interessante della giornata - così come l’arrivo dei villeggianti in estate, che ravvivava la monotonia di una vita sempre uguale.
- Testo a cura dell’Osservatorio culturale del Cantone Ticino
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.