La professione nel campo del disegno edile
La professione nel campo del disegno edile
L'evoluzione della professione, in questo caso quella legata al disegno edile e architettonico, ha subito negli anni una radicale e sensibile evoluzione, sia nei metodi di insegnamento che per gli strumenti di lavoro.
Infatti, come si può ben notare nella foto del 1963, (in alto) siamo nello studio d'architettura Ceresola-Parietti- Ghirlanda a Lugano in Via Somaini 10, un "team" di lavoro, con al centro Claudio Gadoni, maestro di tirocinio con al suo fianco, credo un De Giorgi del Malcantone , concentrati su nuovi progetti , facendone partecipi i due apprendisti, un certo Moroni (dietro) e il sottoscritto, sulla destra. Oltre ai piani e ai modellini, sul tavolo vediamo pure: squadre e squadrante, curvilinei, compassi, spazzole, temperini , matite, pennini “rapidograf” colori e acquarelli, altri strumenti erano, le macchine da scrivere, le prime calcolatrici, il “regolo” calcolatore, le ciclostili e per le copie eliografiche, si faceva capo allo studio specializzato Bernasconi in via Dufour, che i primi tempi si affidava alla meteo favorevole e all'esposizione solare , esponendo all’esterno su un terrazzo, i piani lucidi su dei carrelli mobili e con carta sensibile, ergo, brutto tempo e nuvole, niente sole, niente copie.
Nella foto successiva, (in basso) sono trascorsi 25 anni, siamo nel 1988 nello studio d'architettura Giampiero Camponovo di Via Adamina a Breganzona, l'apprendista é diventato a sua volta “maestro”, (primi corsi di formazione per maestri di tirocinio editi dal Dipartimento del 20.10.1986) ma gli strumenti di lavoro sono più o meno rimasti i medesimi, l'avvento del computer é di li a venire e in attesa dei "rendering", le presentazioni e i disegni tecnici e prospettici, venivano effettuati ancora a mano con matite e pennini, mentre le macchine fotocopiatrici ed eliografiche, facevano già parte delle dotazioni standard. Sullo sfondo possiamo intravvedere il modello di parte della facciata vetrata dello stabile della sede della Overland Trust Banca di Via S. Balestra 5 in centro Lugano.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.