Parole contro il vuoto
Parole contro il vuoto
Mario Conforti e Fabio Calvi sono gli autori di questo servizio andato in onda il 10 aprile 1995 nel programma televisivo «Rebus». Nove poeti italiani e ticinesi parlano del rapporto tra l’attività della scrittura e il momento storico in cui vivono.
A pagina 7 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 9 al 15 aprile 1995 si leggeva la presentazione del servizio:
Parole contro il vuoto Incontro con nove poeti che non fuggono dal mondo La cultura del nostro tempo è fondata sull’assunto che un’immagine valga più di mille parole. Le immagini sono ovunque. Il cinema, le riviste, la televisione e la pubblicità ci mettono in continuazione davanti agli occhi tutte le sfaccettature, tutte le luci e tutte le ombre del mondo.
Ma vedere la realtà non significa necessariamente capirla. Anzi, spesso si ha l’impressione che nel trionfo delle immagini il senso vero delle cose vada perduto. E allora non stupisce che vi sia anche chi ritiene, invece, che una sola parola, se è quella giusta, possa valere più di mille immagini. È chi si dedica ad un’arte penalizzata dalla troppa riverenza con la quale la scuola ha insegnato a guardarla, e con la quale non si diventa ricchi. Un’arte desueta, anacronistica, marginale: la poesia. In un momento in cui bellezza e verità non sono particolarmente quotate alla borsa dei valori, Rebus ha voluto incontrare alcuni poeti che non rifuggono il confronto con il mondo e con i suoi problemi: il ticinese Fabio Pusterla, e gli italiani Alida Airaghi, Antonella Anedda, Fernando Bandini, Andrea Cotti, Ivano Ferrari, Gabriele Frasca, Giampiero Neri e Roberto Roversi. Dal documentario di Mario Conforti e Fabio Calvi ne è risultato un quadro vivo e sorprendente, certamente in grado di far cambiare idea a tutti coloro che considerano la poesia solo un esercizio di stile fine a se stesso.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.