Dal Ticino rurale a quello del terziario
Dal Ticino rurale a quello del terziario
Si può affermare che la popolazione ticinese sia passata in circa due generazioni dal mondo agricolo e dall'insediamento rurale, all'inurbamento e alle attività del terziario. Nei decenni di forte crescita e di rapida modernizzazione, ossia dal 1960 circa, si costata una tendenza alla concentrazione geografica della popolazione, con spopolamento delle valli e crescita dei comuni di periferia intorno ai centri e lungo le vie di comunicazione. L'aumento demografico è dovuto soprattutto all'immigrazione, mentre la popolazione autoctona tende ad invecchiare. Osservando l'evoluzione della popolazione attiva dal 1950, si notano il calo continuo del settore primario (agricoltura e allevamento), la diminuzione del secondario (industria, artigianato, edilizia) a partire dal 1970, con la parallela forte crescita del terziario (o servizi), che comprende il commercio, la ristorazione e gli alberghi, le attività bancarie, fiduciarie e assicurative, i trasporti e le comunicazioni, l'amministrazione pubblica, servizi pubblici e sociali di vario genere. I contadini diminuiscono, sia per le precarie condizioni di lavoro sia per lo scarso reddito, mentre il settore secondario tende a concentrarsi in quelle aree che possono facilmente far ricorso alla manodopera frontaliera.
La terziarizzazione è un fenomeno generale dell'economia postindustriale, che assume in Ticino connotazioni particolari. Si nota una forte crescita del settore bancario e fiduciario, un'espansione delle attività statali e parastatali (amministrazione, scuola, sanità, ecc.), un aumento dei servizi legati al turismo e allo svago. Nel 1990, con il 73% della popolazione attiva occupata nei servizi, il Ticino era uno dei cantoni più terziarizzati della Svizzera. Quello dei servizi sembra l'unico settore che possa contribuire allo sviluppo e all'identità regionali, a condizione di promuovere attività terziarie in grado di far crescere l'economia, quali il turismo, la ricerca, la consulenza e l'intermediazione.
Indicizzazione delle sequenze (estratti):
16'31''-22'58'' Il Ticino come regione e il ruolo del terziario
Questo servizio di Luigi Lonati e Daniela Fornaciarini andò in onda l'8 settembre 1984 nella trasmissione "Radio delle regioni". Ne è argomento il ruolo del settore dei servizi nello sviluppo regionale, in particolare l'Associzionae Cultura Popolare (ACP) di Balerna. Parlano: Remigio Ratti, direttore dell'Ufficio delle Ricerche Economiche; Claudio General, Consigliere di stato; Renzo Respini, Consigliere di stato; Angelo Rossi, economista; Diego Lafranchi, docente di geografia al Liceo cantonale di Lugano; Nives Riva, responsabile ACP Balerna; Paola Quadri, responsabile ACP Balerna; Rita Rudaz, rappresentante di Pro Helvetia.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.