«La terza lingua»: statistiche e immigrazione
«La terza lingua»: statistiche e immigrazione
L'Osservatorio linguistico della Svizzera italiana (OLSI) è stato istituito nel 1991 dal Consiglio di Stato del Cantone Ticino su proposta della Commissione culturale consultiva. È finanziato con l'Aiuto federale al Cantone Ticino per la salvaguardia e promozione della lingua e cultura italiana, come ribadito nell'articolo 24 dell'"Ordinanza sulle lingue nazionali e la comprensione tra le comunità linguistiche" del 4 giugno 2010.
L'OLSI è strutturato nella forma di progetti di ricerca su diversi aspetti della realtà linguistica dell'italiano in Svizzera, i cui risultati confluiscono nella collana «Il Cannocchiale» o sul sito internet. È gestito da una commissione scientifica composta da esperti del campo linguistico e della politica linguistica e culturale.
Pubblicato alla fine del 2005, all'inizio del 2006 fu presentato la nona pubblicazione della collana «Il Cannocchiale». Si trattava del secondo volume dell'opera intitolata La terza lingua, curata da Bruno Moretti con saggi di Sandro Bianconi, Emese Gulacsi Mazzuchelli e Bruno Moretti.
Questo secondo volume de La terza lingua completava il ciclo di ricerche dedicate all'italiano in Svizzera. A differenza del primo, incentrato sulla 'storia dell'italiano in Ticino' e sulle varietà di italiano di parlanti nativi nonché sulla questione normativa e in particolare sulle rubriche di lingua che si trovano nei mass-media della Svizzera italiana, il secondo volume spostava l'attenzione sulle varietà di italiano degli immigrati in Ticino ("Le varietà di italiano di immigrati non italofoni nel Cantone Ticino", di Emese Gulàcsi Mazzucchelli) e sulle varietà di italiano ritrovabili nell'immigrazione oltre Gottardo ("Il laboratorio elvetico", di Bruno Moretti). I due contributi sono seguiti da un'approfondita analisi dei dati statistici ricavati dal censimento federale della popolazione 2000. ("L'italiano in Svizzera nel 2000", di Sandro Bianconi).
Questo servizio di Davide De Nigris è andato in onda nella trasmissione televisiva «Il Quotidiano» il 20 febbraio 2006 in occasione della presentazione dell'opera.
Gli intervistati sono: Emese Gulàcsi Mazzucchelli, Bruno Moretti e Sandro Bianconi.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.