La rivoluzione russa spiegata ai giovani ticinesi – seconda parte
La rivoluzione russa spiegata ai giovani ticinesi – seconda parte
Per comprendere rilevanza di Radioscuola prima e di Radiotelescuola poi è utile far riferimento all'opera collettiva curata da Theo Mäusli intitolata Voce e specchio. Storia della radiotelevisione svizzera di lingua italiana, pubblicata da Armando Dadò Editore nel 2009.
Già nelle prime pagine, dedicate agli anni Trenta, si mette in evidenza come Radioscuola fu uno strumento d'accesso alla modernità: «In un Cantone essenzialmente agricolo, come il Ticino d'allora, la radio in generale e la Radioscuola in particolare dovevano fungere, secondo i loro promotori, da importante mezzo di istruzione e di educazione popolare».
Con l'arrivo della televisione, circa trent'anni dopo, Radioscuola divenne Radiotelescuola, che cessò le sue attività editoriali alla fine del 1993, sopravvivendo solo come commissione DECS/RTSI, salvo avere una rifioritura multimediale con il progetto web Navigastoria una decina d'anno dopo.
Data la funzione di «educazione civile» oltreché «civica» di Radiotelescuola, l'esame delle sue numerose puntate permette, indirettamente, di farsi un'idea in ordine ai temi, sui quali le istituzioni del Cantone chiedevano agli allievi delle scuole ticinesi di riflettere, nonché sulle chiavi di lettura di questi temi.
Questo documento è particolarmente interessante cinquant'anni dopo la sua realizzazione. Si tratta della seconda di due puntate dedicate alla Rivoluzione russa, di cui, allora, occorreva il cinquantesimo anniversario. Andata in onda il primo dicembre 1967, ne è autore Elio Galli [1927-1999]. Direttore delle scuole comunali e delle scuole maggiori di Locarno negli anni in cui realizzò questa puntata di Radiotelescuola, entrato presto nel PS Partito socialista ticinese, nel 1969 Galli fu tra i fondatori del PSA.
La «Guerra fredda» è in corso, ed Elio Galli ha il compito d'illustrare ai giovani ticinesi la storia dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Usando ancora filmati d'archivio, in questa seconda parte, Elio Galli descrive le vicende rivoluzionarie fino alla morte di Lenin, soffermandosi, in particolare, sul concetto di «conflitto di classe» - forse difficilmente comprensibile ai giovani ticinesi di cinquant'anni dopo.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.