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Scrittori della Svizzera Italiana: Giorgio Orelli

27 marzo 1987
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Giorgio Orelli nacque ad Airolo nel 1921. Studiò filologia all’Università di Friburgo e diventò poi insegnante di italiano alla Scuola di commercio di Bellinzona. Si affacciò alla poesia durante la Seconda guerra mondiale, quando Lugano era un piccolo centro degli intellettuali e letterati italiani in esilio; nel 1944 vinse il premio Lugano con Né bianco né viola e diventò poi lo scrittore forse più importante della Svizzera italiana. Fu anche traduttore dal tedesco, in particolare di Goethe. Inizialmente membro della neoavanguardia, ne uscì in seguito a una crisi durante gli anni 1960-70; pubblicò quindi Nel cerchio familiare (1960), Sinopie (1977) in seguito Il collo dell’anitra (2001). In esse un’arte fondata sulla memoria si mescola allo scavo critico, al richiamo ad altre voci, al parlato; egli svolse un ruolo fondamentale nel determinare un cambiamento nei modelli poetici e allo stesso tempo sdoganò nuove metodologie esegetiche. Pubblicò inoltre opere di prosa come Un giorno della vita (1960) e Pomeriggio bellinzonese (1978). Nel 1979 gli venne conferito il dottorato honoris causa dall’Università di Friburgo; nel 1988 ottenne il Gran Premio Schiller e nel 1990 il premio Nuova Antologia.

La puntata della rubrica radiofonica «Radioscuola» del 27 marzo 1987 è un incontro in prima persona con lo scrittore e poeta; dopo un’introduzione biografica in cui si delinea anche la sua opera, Orelli ricorda alcuni momenti della sua vita di poeta, critico e docente, e legge e commenta alcune delle sue poesie. Particolare attenzione viene prestata al ruolo fondamentale svolto nella formazione di ognuno dall’educazione linguistica, alla quale Orelli ha dedicato la sua attenzione privilegiata.

Fonte: Pio Fontana, «Giorgio Orelli», in: Dizionario storico della Svizzera (DSS)

Testo a cura dell’Osservatorio culturale del Cantone Ticino

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28 maggio 2021
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