Lo zoccolaio: mani al servizio dei piedi
L'articolo di Giorgio Donini è apparso il 19 luglio 2012 nel periodico Il Lavoro.
Nel ramo della calzatura, gli zoccoli sono stati classificati «calzatura dei poveri» vuoi per la loro diffusione nei bassi ceti, vuoi per il costo modesto. Alla fine dell’800 gli zoccolai presenti in Ticino lavoravano direttamente sul campo, ossia nei boschi.
Si trattava di un duro lavoro, faticoso e talvolta pericoloso. Gli alberi venivano abbattuti con la scure o con la sega dal manico ad arco. Si lavorava sempre, con il freddo e con il caldo. Eloquente la testimonianza di alcuni operai stabilitisi nei boschi tra Gudo e la foce del fiume Ticino alla fine dell’800: «lavoravamo a cottimo. Dormivamo nel capanno con il fuoco acceso e alimentato a turno. Per lavarsi si prendeva l’acqua alle Bolle o direttamente dal fiume Ticino.» (…)
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Archivio Museo della Memoria: MDM0199
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L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.