Le informazioni di membri e visitatori sono analizzate in modo anonimo per fornire il miglior servizio possibile e rispondere a tutte le esigenze. Questo sito utilizza anche dei cookies, ad esempio per analizzare il traffico. Puoi specificare le condizioni di archiviazione e accesso ai cookies nel tuo browser. Per saperne di più.
È online la nuova piattaforma nazionale: historiaHelvetica.ch

Avvento del terziario e pianificazione del territorio

16 febbraio 1973
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Il lungo periodo di forte e inaspettata crescita economica tra il 1950 e l'inizio degli anni settanta, provocò un rapido e disordinato sviluppo delle infrastrutture, degli insediamenti, delle attività produttive e speculative. In questo contesto di progressiva terziarizzazione dell'attività economica, l'ente pubblico fu confrontato con la necessità di regolamentare l'uso del territorio. Con il progetto di legge urbanistica preparato tra il 1964 e il 1968, il Ticino intendeva darsi uno strumento pianificatorio che consentisse una gestione razionale del territorio, per frenare la speculazione edilizia, impedire la deturpazione del paesaggio e il degrado ambientale, contenere l'estensione anarchica degli insediamenti che stava sconvolgendo l'assetto urbanistico di villaggi, città e rive dei laghi. La bocciatura popolare di quella legge non impedì alla Confederazione d'imporre norme pianificatorie talvolta più severe di quelle previste nell'ordinamento rifiutato in votazione popolare. Un decreto federale urgente del 1972 obbligò i Cantoni a definire le zone da proteggere, per evitare che il vuoto giuridico causasse un deturpamento irreversibile di certi siti pregiati dal punto di vista ambientale o culturale.

L'occupazione indisciplinata del territorio non ha prodotto soltanto un'urbanizzazione caotica: ha pure generato gravi problemi per le collettività locali. Per fronteggiare l'aumento demografico e le trasformazioni economiche che privilegiano le attività del terziario, era necessario sostenere comuni ed enti locali nella realizzazione di infrastrutture urbane confacenti, quali strade, spazi verdi, trasporti, servizi pubblici d'approvvigionamento, ecc. La Confederazione propose dal 1970 un aiuto finanziario all'urbanizzazione, di cui non sembravano voler profittare i Comuni ticinesi, probabilmente per non dover sottostare a determinati vincoli pianificatori.

Indicizzazione delle sequenze:

2'00''-10'56'' Infrastrutture pubbliche e disordine urbanistico

17'22''-20'47'' La necessità di razionalizzare l'uso del territorio

Questo servizio di Silvano Toppi e Sergio Genni andò in onda il 16 febbraio 1973 nella trasmissione "Prisma". Ne è argomento l'llustrazione dei contenuti della Legge federale sull'aiuto all'urbanizzazione, che prevede aiuti da parte della Confederazione all'edificazione di nuove strutture (strade, canalizzazioni, illuminazione) nelle zone residenziali dei centri urbani. Parla l'architetto L. Nessi, membro della Commissione per l'applicazione della Legge federale sull'urbanizzazione.

Devi essere registrato in per poter aggiungere un commento
Non ci sono ancora commenti!
21 marzo 2017
922 visualizzazioni
0 likes
0 preferiti
0 commenti
5 dossier
00:20:55

Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

La rete:
Sponsor:
10,879
3,031
© 2024 di FONSART. Tutti i diritti riservati. Sviluppato da High on Pixels.