La storia dell'Illustrazione Ticinese
Illustrazione ticinese ha visto la luce il 10 gennaio 1931 con il nome "Rivista Ticinese Illustrata", sotto l'egida della casa editrice Emilio Birkhäuser e Co. Tuttavia, il nome è stato modificato dopo i primi tre numeri a causa della somiglianza con un'altra pubblicazione già esistente, diventando così, il 24 gennaio 1931, "Illustrazione Ticinese".
Il primo numero della Rivista Ticinese Illustrata del 10 gennaio 1931 presentava in copertina l'immagine di Heinrich Häberlin, Presidente della Confederazione Svizzera per il 1931.
Prima copertina dell'Illustrazione Ticinese del 24 gennaio 1931.
Nel terzo numero della Rivista (sotto il nome di Illustrazione Ticinese) del 24 gennaio 1931 appare questo scritto comunicante il cambio di nome della Rivista.
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Il 23 maggio 1931, Rivista Ticinese, fondata da Romeo Fontana nel 1930, si unì a Illustrazione Ticinese. Emilio Birkhäuser continuò a occuparsi della cura editoriale, mentre Romeo Fontana svolse il ruolo di redattore e responsabile della pubblicità. La promessa dell'editore agli "amici e abbonati del Canton Ticino" includeva la pubblicazione settimanale delle "più attuali fotografie" e la possibilità per i lettori di accedere a un'assicurazione contro infortuni, invalidità e decesso a una spesa minima.
L'edizione del 23 maggio 1931 annuncia la fusione delle riviste.
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Illustrazione ticinese è stata anche nota per la pubblicazione di romanzi a puntate, tra cui il capolavoro di Erich Maria Remarque, "Niente di nuovo sul fronte occidentale", e i racconti di Indro Montanelli sotto lo pseudonimo di Calandrino.
L'edizione del 1agosto 1931 annuncia la pubblicazione per la prima volta in italiano del romanzo capolavoro di Erich Maria Remarque, "Niente di nuovo sul fronte occidentale".
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La copertina dell'edizione del 8 agosto 1931 che annuncia la pubblicazione della prima puntata del romanzo capolavoro di Erich Maria Remarque, "Niente di nuovo sul fronte occidentale".
L'edizione del 9 giugno 1945 conteneva una "Lettera da Milano" di Indro Montanelli che si firmava Calandrino.
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Nel corso degli anni, la rivista ha visto cambiamenti editoriali e di gestione. Nel 1959 i diritti editoriali sono passati dall'Emilio Birkhäuser all'Usego, diventando poi parte della Sentipress SA nel 1961.
L'edizione del 7 marzo 1959 conteneva uno scritto di Aldo Patocchi che annunciava il trapasso dell'Illustrazione Ticinese ad un altro editore.
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Aldo Patocchi, silografo e giornalista, ha guidato Illustrazione ticinese per 45 anni fino al 1979, quando Matthias Werder ha preso il suo posto. Werder ha ampliato la rivista nonostante le sfide del settore.
Aldo Patocchi
Nel 1996, Werder ha rilevato anche i diritti editoriali fondando la Tredicom SA di Lugano, diventando così la società editrice della rivista.
Illustrazione ticinese è diventata disponibile online nel 2006, integrando blog e diario a partire dallo stesso anno.
Nel settembre 2019, Illustrazione ticinese è stata acquisita dal Gruppo Corriere del Ticino, mantenendo le sue caratteristiche distintive.
Dal 2021 al 2022, la pubblicazione è avvenuta il primo lunedì di ogni mese, poi è passata al penultimo giovedì fino a diventare un inserto settimanale del venerdì. Nel 2023, Illustrazione ticinese ha integrato la rivista del Corriere del Ticino, AgendaSette.
A partire dal 2024, i contenuti di Illustrazione ticinese sono diventati parte integrante del quotidiano Corriere del Ticino, cessando la stampa separata dell'inserto.
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Per gentile concessione del Corriere del Ticino.
Archivio Museo della Memoria: MDM0856
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.