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Il generale De Gaulle si rivolge alla Nazione

29 giugno 1968
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Nelle Teche RSI è conservato un prezioso documentario radiofonico realizzato da Giairo Daghini a Parigi, nel mese di maggio 1968. Nel documentario si sentono le idee di Daniel Cohn-Bendit sui cambiamenti nella società. È traccia degli scontri stradali, a Parigi, tra manifestanti e polizia. Si sente l'appello della radio locale per sollecitare assistenza medica. Ci sono i discorsi dei diversi esponenti politici, assieme con gli slogan scanditi da studenti e operai in sciopero che scandiscono: «adieu De Gaulle». C'è poi l'appello di François Mitterand, che chiede le dimissioni del primo ministro. Daghini si sofferma poi sullo sciopero generale e le aspre trattative tra sindacati e mondo politico. Segue la dichiarazione di Charles De Gaulle: «je ne me ritirerai pas». De Gaulle non intende neppure cambiare il primo ministro. Il programma finisce con una manifestazione dei gollisti.

La voce di questo documento audio andato in onda il 29 giugno 1968 è quella di Charles De Gaulle, Presidente della Repubblica francese dal 8 gennaio 1959 al 28 aprile 1969.

De Gaulle parla del mese di maggio, mese di profonda crisi, dell'anarchia universitaria, degli scioperi. Afferma che dopo le elezioni del 30 maggio la Francia si è ripresa e adesso deve guardare verso il futuro.

Occorre ricordare che la fase di forte inquietudine sociale culminata nel Maggio francese parve riportare de Gaulle ai tempi dell'appello del 18 giugno o della guerra d'Algeria. Inizialmente, egli sceglie di allontanarsi da Parigi per incontrarsi a Baden Baden con il generale Jacques Massu, comandante delle forze francesi in Germania. In sua assenza, il primo ministro Georges Pompidou riuscì a padroneggiare la situazione, e al rientro di de Gaulle, un milione di sostenitori del gollismo sfilò per Parigi. Il Presidente sciolse l'Assemblea nazionale e stravinse le elezioni del giugno 1968, con il partito gollista che ottenne 294 seggi su 487 e una maggioranza presidenziale di 394 deputati.

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23 aprile 2018
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