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Il delitto di Casaccia – 1877

2012
Voce di Blenio
Voce di Blenio

Articolo apparso nel numero di aprile 2012 della Voce di Blenio

RIVISITAZIONE DI UN FATTO STORICO - DI CESARE CIMA CON LA COLLABORAZIONE DI FRANCA BERINI

Cenni storici

Incerta e remota è l’origine degli ospitali sul Lucomagno. La loro storia è antica quanto la storia del valico. Può darsi che abbiano avuto il compito di ricettare i soldati delle legioni romane o, in seguito, di quelle barbariche che durante le fatiche del viaggio cedevano esausti lungo la Via Augusta. Forse ebbero origine nel Medioevo, quando, le corporazioni religiose sulle orme dei Santi disseminarono di ospizi i valichi alpini. Secondo altri, ad erigerli furono i liberi alloderi del X o del XII secolo, i vicini, i patrizi delle vicinanze e delle degagne per rispondere alle esigenze di scambio, pascolazione e sfruttamento dei nuovi diritti acquisiti spesso in comune.

A disposizione dei poveri e dei pellegrini, l’ospizio di San Sepolcro a Casaccia è menzionato in un documento del 1104 ma potrebbe essere più antico. È assodato che nel 1233 era gestito da una famiglia conventuale.

Negli anni 1256, 1295, 1323 e 1331 l’ospizio si arricchì di molti beni donati da abitanti della Valle di Blenio che chiedevano di essere accolti tra i frati e le suore. Sebbene non vi sia traccia di donazioni fatte da commercianti stranieri, si può ritenere che l’ospizio di Casaccia intrattenesse relazioni con Milano, dato che all’originario titolo di San Sepolcro vi fu aggiunto quello di San Barnaba che i milanesi venerano come loro apostolo. Con ogni probabilità, l’ospizio di Casaccia, se non era un priorato dipendente da un convento milanese del II Ordine, era una riunione conventuale del III Ordine. (…)

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Archivio Museo della Memoria: MDM0436

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28 settembre 2020
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