I Sacri Monti: il Sacro Monte di Varese
I Sacri Monti: il Sacro Monte di Varese
I Sacri Monti — sette in Piemonte, due in Lombardia e due in Ticino — sono complessi architettonici di grande pregio edificati sulla sommità di un colle e articolati in una serie di cappelle al cui interno sono rappresentate, con pitture e sculture, la storia di Cristo, la vita di Maria o dei Santi, o i misteri del Rosario. Le scene, opera di famosi artisti attivi fra il XV e il XIX secolo, sono popolate da statue grandi come persone vere, con gesti, fisionomie ed espressioni di grande realismo.
Durante la Controriforma, questo modello comunicativo divenne un efficace strumento per raccontare ai fedeli la storia sacra in modo coinvolgente ed evocativo, per canalizzare e disciplinare la devozione popolare, sotto il vigile controllo della Chiesa.
La loro storia ha inizio con la fondazione del Sacro Monte di Varallo, dove il frate francescano Bernardino Caimi, alla fine del Quattrocento, riprodusse alcuni luoghi della Terra Santa legati alla vita di Cristo. Contribuirono al successo del progetto artisti di primo piano nel panorama culturale piemontese e lombardo. Il Sacro Monte di Varallo divenne così rinomato, da ispirare una nuova generazione di santuari nelle Alpi occidentali.
Questo servizio di Graziano Terrani — andato in onda nel programma televisivo «Il Quotidiano» il 22 settembre 1999 — è dedicato al Sacro Monte di Varese. Luogo di pellegrinaggio sin dal Medioevo per la chiesa di Santa Maria del Monte e poi per il monastero delle Romite Ambrosiane fondato nel 1474, il Sacro Monte di Varese comprende quattordici cappelle più il santuario che funge da quindicesima cappella. I lavori iniziarono nel 1604, lungo i due chilometri di un percorso acciottolato che mostra i Misteri del Rosario. Grazie a munifiche donazioni, la costruzione fu assai più rapida di quella di altri sacri monti, e tredici delle cappelle furono terminate entro il 1623. Nel 1698 i lavori risultavano completati nella loro forma attuale. Come avviene nel Rosario, le cappelle sono divise a gruppi di cinque. Lo stile architettonico delle cappelle, degli archi trionfali e delle fontane è variegato, ispirato ai modi stilistici del manierismo. Le statue e gli affreschi che ornano le cappelle documentano le principali correnti dell’arte sacra seicentesca in area milanese.
Nel servizio girato a Varese sentiamo le voci di Giovanni Piffaretti, storico di Ligornetto; di Mario Mascetti, storico di Olgiate Comasco e di Beppi Bortoluzzi, notaio storico, di Varese.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.