L’assistente sociale negli anni Sessanta
L’assistente sociale negli anni Sessanta
Prodotto da Sergio Genni, «Questioni nostre» fu un programma televisivo dell'allora TSI, andato in onda dal 24 gennaio 1968 al 28 marzo 1969. Gli argomenti al centro delle puntate conservate negli archivi della RSI sono tutti di carattere sociale. Dal disadattamento giovanile alle assicurazioni sociali, passando dall'assistenza alla prima infanzia all'assistenza alle persone anziane.
Per il progetto «lanostraStoria.ch» abbiamo selezionato alcune puntate utili per comprendere la diversa sensibilità con cui queste questioni (alcune di grande attualità) sono state affrontate in seguito.
Tratto comune di tutte le inchieste che svolse Sergio Genni alla fine degli anni Sessanta è la crescente consapevolezza che le questioni sociali richiedevano nuove competenze e nuovi approcci. Erano anni di forte espansione economica, caratterizzati anche da un'ascesa nella scala sociale di una consistente parte della popolazione, che si accompagnò ad un incremento dei consumi e ad un prolungamento diffuso della scolarizzazione. In questo contesto che sembrava offrire a tutti il necessario, Cantone, Comuni, associazioni e fondazioni stavano maturando la consapevolezza che il benessere non era di tutti e che occorreva dotarsi di strumenti efficaci per aiutare gli esclusi.
La puntata di «Questioni nostre» intitolata «Assistente sociale» andò in onda il 21 febbraio 1968. Attraverso casi reali, il servizio televisiva illustrava l'attività dell'assistente sociale. Il primo caso riguarda un bambino di tre anni ricoverato in un istituto gestito da suore perché abbandonato dalla madre nubile; l'assistente sociale che si occupa del piccolo cerca di capire i motivi che hanno portato la donna a questa decisione. Il secondo è il caso di un ragazzo difficile, proveniente da una famiglia povera; la madre, ammalata e sovraccarica di lavoro, non ha tempo di occuparsene; l'assistente sociale chiede informazioni al maestro del bambino e parla con uno psichiatra per valutare la situazione e i termini di intervento. Attraverso le testimonianze dell'assistente sociale, dell'orientatore professionale e del datore di lavoro viene infine ricostruita la situazione di un ragazzo che, appena uscito da un collegio e pur essendo stato riconosciuto come ritardato mentale, è riuscito a trovare lavoro in una carrozzeria.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.