La medicina e le mentalità
La medicina e le mentalità
Nell'Europa dell'Ottocento imperversò il colera con le sue ondate epidemiche che colpirono anche il Ticino, soprattutto intorno al 1835. Le mentalità e la politica sanitaria erano però segnate da esperienze e memorie risalenti alle epidemie di peste dei secoli passati.
La diffusione delle malattie contagiose - oltre al colera infierirono anche il tifo, il vaiolo e vari tipi di febbri - era favorita dalle negligenze igieniche, dalla sporcizia e dal cattivo stato degli impianti di erogazione dell'acqua potabile, tanto nelle zone rurali che nei quartieri popolari urbani.
Diffusi atteggiamenti improntati a fatalismo, superstizione e devozione, determinavano diffidenza e ostilità verso la medicina e le iniziative igienico-sanitarie promosse dalle autorità. Le misure di ordine pubblico decretate per combattere la propagazione delle epidemie si scontravano spesso con gli interessi economici. Molti prestavano invece fede alle promesse di guaritori e ciarlatani; si credeva inoltre all'esistenza degli "untori", persone che per malevolenza diffondevano le malattie. Anche l'atteggiamento di molti medici, che per paura del contagio si rifiutavano di visitare i malati di colera, era del tutto inadeguato.
Le nuove conoscenze mediche e una migliore capacità d'intervento dello Stato, permisero lentamente di migliorare le cose anche in Ticino. Nonostante le molte resistenze, si diffuse la vaccinazione quale mezzo di prevenzione del vaiolo, e il Cantone introdusse le condotte mediche e le cure gratuite con una legge del 1870. Malattia e indigenza andavano spesso a braccetto: la realizzazione di una rete assistenziale efficace si rivelò più difficile, poiché la responsabilità di soccorrere i poveri spettava essenzialmente ai comuni.
Indicizzazione delle sequenze:
Peste e devozioni (41'47''04-45'10'')
L'apparizione del colera (45'11''-50'46''06)
Politica sanitaria e resistenze popolari (50'46''07-56'55'')
L'igiene scarsa (56'56''-62'26''13)
Epidemie e mentalità (62'27''14-70'49'')
Lenti progressi scientifici e sanitari (70'50''-77'00'')
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.