Luce elettrica in Valle Bavona !
Luce elettrica in Valle Bavona !
La cartolina, dal Ticino spedita in America, presenta una panoramica di Foroglio in Valle Bavona. Siamo nel 1953. La foto incuriosisce per il fatto che nella frazione sono presenti i pali della luce elettrica (sulla destra della foto). Una cartolina e foto che a sua insaputa diventa oggi una provocazione. Infatti in quegli anni la Valle Bavona era elettrificata in riferimento ai lavori idroelettrici della Maggia. Quindi in ogni frazione era potenzialmente possibile allacciarsi alla corrente elettrica. Malgrado la luce elettrica, per i lavori in corso, la valle non ha subito degli stravolgimenti in quanto era prevalentemente usata quale maggengo e transumanza contadina. La modernità, anche attraverso l'elettricità, non faceva parte delle consuetudini della gente per un ambiente esclusivamente agreste. Il testo scritto sul retro della cartolina è assai eloquente e ci pone a qualche riflessione: " Caro zio e famiglia. Sono arrivato a casa sano ed in buon spirito. Tutto ho trovato differente. Ti scriverò più a lungo appena avrò tempo. Tanti saluti zio ... Plinio. " Negli anni immediatamente successivi e terminati i lavori di costruzione delle dighe di Robiei, per una decisione politica legata alle spese di manutenzione della linea elettrica presente in tutta la Valle Bavona, il Comune deciderà di sopprimere l'infrastruttura. La Bavona ritorna così improvvisamente in un' epoca passata e lontana dalla civiltà. Altrove e in altre valli il beneficio della luce elettrica, a seguito degli impianti idroelettrici, veniva mantenuto e potenziato. E' stata saggia la decisione delle Autorità comunali di allora ? Oggi una tale infrastruttura, gestita in modo appropriato, porterebbe di sicuro nuova linfa e ricchezza alla valle. Nello stesso tempo, nel corso degli anni e dopo i lavori idroelettrici, la valle ha subito dei cambiamenti strutturali. Non poche costruzioni nuove, in mattoni, sono infatti comparse in valle prima del 1975 quando una legge federale avrebbe poi impedito nuove costruzioni fuori dalle zone edificabili a salvaguardia del territorio antropico legato alla civiltà contadina e di conseguenza anche i nuclei attuali della Bavona. La Bavona rientrerà così nei luoghi a protezione nazionale e cantonale e sarà oggetto di un piano regolatore ad hoc. La mancanza della luce elettrica, come pure di infrastrutture indispensabili quale un acquedotto comune e generalizzato conforme alle attuali norme di sicurezza, è vista da molti come una fortunata rinuncia, ma oggi crea, purtroppo, molte difficoltà e problematiche di utilizzo della valle in ogni suo aspetto. La Valle Bavona è, a tutti gli effetti, una valle fragile e obbligata a scelte non sempre felici. Le necessità odierne che hanno visto la scomparsa della civiltà contadina, ci portano a dover riflettere in modo diverso e diversamente funzionale sia per l'uso dei rustici privati sia per le infrastrutture pubbliche come grotti e ristoranti. La valle è oggi costellata da pannelli solari e generatori di ogni tipo nel senso ... "ognuno si arrangia come può e al meglio". Esistono certo delle direttive, ma le stesse non risolvono il problema di fondo, cioè quello di avere ereditato una valle meravigliosa e unica, forse per puro caso o necessità, ma che oggi viene comunque sempre di più snaturata per l'introduzione di elementi che nulla hanno a che fare con un utilizzo intelligente e regolamentato dei rustici ed edifici pubblici presenti in valle. Quindi ripensare all'elettrificazione (interrata) della valle e ad un acquedotto unico a servizio delle frazioni permetterebbe forse di rendere ancora più interessante e godibile la valle Bavona, nel rispetto di un aspetto architettonico e tipologico unico e raro, di certo non pensato da coloro che nel passato hanno voluto eliminare l'infrastruttura elettrica esistente in quanto una NON necessità sentita dalla gente di allora. Valle ora ereditata o lasciata nelle mani di nuovi proprietari - turisti con iniziative non sempre geniali dei privati per un cambiamento di destinazione della valle stessa. Valle Bavona destinata e VOLUTA per un turismo di qualità e apertura controllata a favore di tutti pur nel rispetto di un piano regolatore ad hoc che dopo 40 anni dovrà essere ripensato e in fretta. Quindi elettricità e acquedotto unico si, no? Ai posteri l'ardua sentenza ...
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.