Affreschi del vecchio Ospizio di Soazza 10/12 Scene della Passione – Gesù muore in croce
Affreschi del vecchio Ospizio di Soazza 10/12 Scene della Passione – Gesù muore in croce
Classica scena, la morte di Gesù in croce è rappresentata qui. Ai pedi, anche se le due a sinstra appaiono molto rovinate, sono raffigurate tre donne che sono poi “le tre Marie” della tradizione che fa riferimento al Vangelo di Giovanni: Maria Madre di Gesù, Maria di Magdala (madre di Giacomo e Giuseppe) e Maria di Cleofa.
Sotto le braccia della croce due corpi celesti: a sinistra la luna (con una faccia che sembra sorridere), a destra il sole. Anche se alcuni testi parlano (nella traduzione) di “eclissi”, astronomicamente un’eclisse il giorno della crocifissione non era possibile: siamo alla vigilia della Pasqua ebraica, quindi nel periodo di luna piena, mentre per un’eclisse solare occorre aver la luna nuova.
I due astri –che troviamo in questa configurazione anche su antiche icone – stanno probabilmente ad indicare che –proprio perché in periodo di luna piena – quando il sole tramonta da un lato, la luna sorge dall’altro, sono cioè ai lati opposti dell’orizzonte. Interessante notare che il 3 aprile dell’anno 33 d.C. (data che alcuni studiosi ritengono quella probabile delle Passione) vi fu un’eclisse parziale di Luna però quasi invisibile da Gerusalemme se non nella sua fase finale. Però anche quando la luna è in zona penumbrale di un’eclise, il suo colore tende leggermente al rosso, mentre in fase di totalità assume un colore rosso rame. L’artista, probabilmente testimone di alcune eclissi di luna, la dipinge proprio colorata di rosso, come ad indicare che i quel giorno fi furono fenomeni astronomici particolare (come riportato da alcuni Evangelisti, ma messi in dubbio da molti Esegeti)
Contesto: Nella parte alta del paese di Soazza si trova il vecchio ospizio, un edificio cubico con campanile a vela e che fu gestito dai Francescani come testimoniano gli affreschi. L’artista è Francesco Antonio Giorgioli che li ha dipinti nel 1686. Essi sono stati restaurati da L. Bär nel 1951. All’interno del muro del giardino vi sono posti nelle nicchie delle scene della passione. Non si tratta però delle classiche 14 stazioni della Via Crucis, anche se alcune scene sono ovviamente le stesse.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.